
Dopo il clamoroso flop del genovese e sampdoriano Ventura, tocca ad un’altra bandiera blucerchiata rilanciare il nostro calcio, impresa non da poco. Mancini nato a Jesi nel novembre del 1964 è stato lanciato dal Bologna con l’esordio in serie A nemmeno diciassettenne nel campionato 81-82 dove totalizzo’ 30 presenze segnando 9 gol. Il presidente della Samp Paolo Mantovani che voleva costruire una grande squadra punto’ subito su di lui portandolo a Genova. Mancini con la maglia blucerchiata gioco’ dall’82 al 97 con 424 presenze e qualcosa come 132 reti. Vinse uno scudetto e tanti trofei tra cui Coppe Italia e Coppa delle Coppe. Fini’ di giocare alla Lazio e poi al Leicester. Da allenatore eccolo sulla panchina della Lazio, della Fiorentina, ancora della Lazio e su quella dell’Inter dal 2004 al 2008, quindi in Premier al City dal 2009 al 2013, infine al Galatasaray ancora all’Inter e infine allo Zenit San Pietroburgo.
Da giocatore il suo rapporto con la maglia azzurra fu sempre movimentato. Ventisei gettoni nell’Under 21 con nove reti, 36 e 4 gol con quella maggiore. Insieme a Vialli suo compagno alla Samp il mondiale del 90 fu amaro visto che non lo vide tra i protagonisti considerata l’esplosione di Schillaci, ma anche per una serie di tensioni con la stampa che seguiva l’azzurro, dopo un gol alla Germania mando’ a quel paese i giornalisti in tribuna. Ora ha una grande occasione per riprendersi l’Italia anche perché fare peggio di quel che è successo pare impossibile
IL COMMENTO
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