
Che la nuova drammaturgia inglese non perda mai di vista la realtà, la complessità del presente, è un dato di fatto ormai acquisito: dai “Nuovi arrabbiati” degli anni Cinquanta, fino alla generazione cosiddetta “In-yer-face”, ossia che sbatte in faccia agli spettatori la violenza e le asprezze del nostro tempo, gli autori made in UK si confrontano sistematicamente con i risvolti oscuri del reale e degli uomini. In “BU21”, Stuart Slade dà vita a un racconto corale, complesso, doloroso, che ricorda l’11 settembre o uno dei tanti micidiali attacchi terroristici degli ultimi anni. Sei sopravvissuti di una Londra sconvolta si trovano per raccontare, ricordare, provare a elaborare che cosa è accaduto in quel giorno che ha cambiato le loro vite. Ma una terapia di gruppo forse non basta per concepire l’assurdo della vita e della morte.
Stuart Slade, nato a Bristol nel1978, vive e lavora a Londra dove dirige il Kuleshov Theater e la casa di produzione Ivanov Films. Si è affermato come drammaturgo grazie agli spettacoli “CANS” (2014) e “BU21” (2016).
“BU21” è in scena alla Piccola Corte fino a sabato 2 giugno con i seguenti orari: da mercoledì al sabato alle ore 20.30. Giovedì ore 19.30. Domenica e lunedì riposo.
Prezzi: posto unico 5 euro; abbonamento a tutta la rassegna 15 euro.
La Rassegna di Drammaturgia Contemporanea prosegue con:
“AEROPLANI DI CARTA” di Elise Wilk, Sala Mercato dal 30 maggio al 9 giugno;
“LE SOLITE IGNOTE” di Rafael Spregelburd nell’adattamento di Manuela Cherubini, Piccola Corte dal 7 al 17 giugno;
“IL CERCHIO ROSSO” di Vitaliano Trevisan, Sala Mercato dal 13 al 23 giugno;
“L’ANGELO DI KOBANE” di Henry Naylor, alla Piccola Corte dal 20 giugno al 30 giugno.
IL COMMENTO
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