Sfruttavano una falla del sistema informatica di una importante azienda italiana operante nella vendita all’ingrosso di carni, per emettere fatture e documenti di trasporto falsi. Per questo motivo due dipendenti genovesi infedeli sono stati smascherati dall’indagine porta avanti negli ultimi mesi dalla Guardia di finanza di Genova. Il gioco era facile e senza rischi: sfruttando la falsa documentazione prodotta i due di nascosto rifornivano tre società compiacenti attive nell’area commerciale di Genova.
Queste ultime ricevevano la merce indebitamente sottratta e la rimettevano nel marcato. La carne veniva venduta a un prezzo competitivo e senza pagare alcun tasse allo Stato. Una frode di quantificata di 2 milioni di euro andata avanti per oltre cinque anni (dal 2010 al 2015). Una volta scoperto il maccanismo i responsabili sono stati tutti denunciati, a vario titolo, alla Procura genovese per reati fiscali, di associazione per delinquere, riciclaggio e truffa.
Sempre l’indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Genova Federico Menotti ha permesso di rilevare e far sequestrare alcuni conti correnti e un immobile di proprietà degli indagati per un valore di quasi 400mila euro.
IL COMMENTO
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