cronaca

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 Il tribunale del Riesame di Genova ha fissato al prossimo 5 settembre l'udienza per discutere sul sequestro dei fondi della Lega dopo il rinvio da parte della corte di Cassazione che ad aprile ha dato ragione alla Procura di Genova che aveva chiesto di poter procedere al sequestro 'a tappeto' su conti correnti e depositi riferibili al partito di Matteo Salvini fino a raggiungere i 49 milioni di euro, provento della truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l'ex leader leghista Umberto Bossi insieme all'ex tesoriere Francesco Belsito.


Per la Cassazione, come emerge dalle motivazioni depositate a inizio luglio, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova, senza necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Infatti soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto "per una impossibilità transitoria o reversibile", e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte "altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento". Se il tribunale del Riesame si atterrà nel nuovo provvedimento alle indicazioni in diritto fornite dagli ermellini, la Procura potrebbe far ripartire immediatamente i sequestri. Gli avvocati della Lega potrebbero comunque decidere di affrontare un nuovo ricorso davanti alla Cassazione.
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