
Ma adesso a parlare dei suoi problemi, e di certe sue tendenze, è stato il diretto interessato nel corso del programma 'Podemos Hablar' dell'emittente argentina Telefe. Parlando del proprio passato, e dell'infanzia, Centurion ha ammesso di aver avuto una vita difficile, e ha parlato di droghe e armi.
"Quanto ho esordito nella massima serie - ha raccontato Centurion parlando dei propri inizi da calciatore professionista - è capitato tutto insieme e allora ho fatto uso di droghe, in particolare cannabis. Oggi però esistono i controlli a sorpresa, si presentano durante la settimana e se ti trovano positivo è una macchia che non riesci a toglierti. Ma prima facevano controlli una volta a settimana, ed era diverso. Comunque, sì, ho sperimentato la droga, e tante cose che mi dicevano all'epoca mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro".
Alla domanda sulla sua passione per le armi, l'ex genoano non si è tirato indietro. "La prima foto con un'arma in mano l'ho fatta che ero molto giovane - ha raccontato - e non ero ancora un calciatore professionista. E' accaduto a San Nicolas (uno dei quartieri più pericolosi di Buenos Aires n.d.r.). Le armi mi piacciono, ma non ho mai commesso crimini. Dovete capirmi: se fossi cresciuto in mezzo agli yacht, avrei fatto foto a bordo di queste imbarcazioni. Ma non ho avuto questa fortuna, ho avuto un'infanzia difficile e vengo dal 'barrio'. Ora non posso tornarci, perché ho come un segno in fronte e l'invidia è una brutta bestia".
Ha poi ricordato di aver perso il padre a cinque anni: "lavorava in nero in una fabbrica illegale di fiochi d'artificio. Un giorno c'è stata un'esplosione e sono morti tutti, sette persone. Io avevo cinque anni e se mio padre non lo vedo in foto non mi ricordo di lui".
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