La previsione finanziaria per l'Ilva "stima l'esaurimento di cassa a settembre 2018". Così si legge nella documentazione dei commissari Ilva portata in audizione in Senato. Sempre nella slide di previsione del fabbisogno di cassa si legge che a dicembre la cassa di fine periodo segnerà -132 milioni di euro. Lo scaduto fornitori ammonta invece a circa 30 milioni, di cui solo il 10% è superiore a 60 giorni. Dati resi noti dai commissari governativi Ilva.
Dal 2015, per l'Ilva "nonostante la crisi, l'amministrazione straordinaria ha speso più di 800 milioni di euro in manutenzione e ha provveduto a realizzare tutti gli interventi necessari in materia di salute, sicurezza e conservazione del sito". Gli interventi finanziari a sostegno della procedura di amministrazione straordinaria "ammontano a circa 2,1 miliardi di euro" e sempre dal 2015 "sono stati emessi 788 milioni di euro di ordini a beneficio dell'indotto locale" I vincoli alla produzione dell'Ilva - proseguono i commissari - "hanno avuto un impatto negativo sui risultati economici, il margine è in crescita ma l'incidenza dei costi fissi è aumentata al calare della produzione".
E sulla possibilità che salti la cessione dell'Ilva ad ArcelorMittal i commisari precisano che "non siamo in grado di poter dare una risposta, un'eventuale conclusione non positiva del contratto può dipendere da molteplici ragioni, oggi non possiamo dire quale delle fattispecie potrebbe verificarsi e non possiamo dare un quadro di riferimento". Così il commissario straordinario Enrico Laghi in audizione in commissione Industria del Senato. Dopo la diffusione di questi dati i sindacati di categeria che subito hanno chiesto al ministro del Lavoro Di Maio una presa di posizione.
IL COMMENTO DELLA FIM CISL
"Il Ministro Di Maio deve assumersi le responsabilità del ruolo di ministro del governo e decidere" spiega Alessando Vella, segretario della Fim-Cisl Liguria. È da oltre un mese che assistiamo al tentativo di attribuire ad altri le scelte che deve fare lui se ci sono irregolarità nella gara la annulli, altrimenti si vada avanti . Basta traccheggiare i lavoratori dell'Ilva e tutto il paese stanno vivendo col fiato sospeso questo gioco a scarica barile su cui pesa l’incertezza. Ilva rappresenta un asset tra i più importanti dell'economia del nostro paese, perderlo significherebbe perdere sovranità industriale sul primario con ripercussioni incalcolabili per l’economia del paese. Ricordo che degli oltre 20000 lavoratori interessati dalla vertenza abbiamo i 1500 del nostro stabilimento di Cornigliano che si porta dietro tutta la sua storia, compresa la chiusura dell'area a caldo e l'accordo di programma. É chiaro a tutti che al di là di richieste di incontri specifici, da questa vertenza se ne esce tutti insieme, il problema rimane oggi prioritariamente quello che senza una strada lineare univoca sul futuro della siderurgia il rischio di un baratro è alle porte. Oggi gran parte per dell’acciaio necessario a costruire le navi, di cui a Genova e in Liguria abbiamo importanti aziende, l’automotive ecc. lo importiamo dalla Germania. Non si puó essere sovranisti in tv e poi importare acciaio perché abbiamo i nostri siti che girano al minimo della loro reale capacità produttiva
IL COMMENTO DELLA FIOM GENOVA
"Di Maio convochi un tavolo sull'occupazione e al suo interno un tavolo specifico per Genova perché non abbiamo più intenzione di fare incontri a due con l'azienda: al tavolo dovrà sedere anche il Governo". Lo chiede il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro a 48 ore dall'affollata riunione al Mise dove Arcelor Mittal ha illustrato le migliorie rispetto al piano ambientale mentre nessun riferimento è stato fatto rispetto all'occupazione. I dipendenti dell'Ilva sono 14 mila a livello nazionale e Mittal fino ad oggi si è detta disposta ad assumerne direttamente non più di 10 mila, per questo la precedente trattativa diretta con i sindacati si era conclusa con un nulla di fatto. "Il primo problema - ricorda Manganaro - è capire qualche sarà la decisione rispetto alla gara. Se Mittal sarà considerato il vincitore allora ripartirà la trattativa, sennò il governo ci dica se ha in mente un'altra cordata ma sarà inevitabile un contenzioso con Mittal. In ogni caso resta quel che abbiamo detto: tutti gli attuali dipendenti dell'Ilva dovranno essere assunti dall'acquirente". Lunedì il vice premier Di Maio ha ribadito che una decisione rispetto alla validità della gara sarà presa a settembre: "Difficile in ogni caso pensare che possa esserci il passaggio entro il 15 per cui il governo dovrà comunque firmare un altro decreto di proroga. Di Maio ha parlato di legalità prima di tutto, ma per ciò che riguarda Genova deve sapere che se la legge vale per le gare vale allo stesso modo per l'accordo di programma".
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Ilva, i Commissari lanciano l'allarme: "A settembre cassa azzerata"
I sindacati chiedono l'intervento del ministro Di Maio
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