"D'ora in avanti tutti i concessionari, pubblici o privati che siano, saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione e dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico del Paese" così in Aula alla Camera il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, durante le comunicazioni del governo sul crollo di ponte Morandi.
E poi lo stesso ministro precisa: "Non sarà Autostrade per l'Italia a ricostruire il Ponte Morandi a Genova, il governo è compatto. La ricostruzione sarà affidata a un soggetto pubblico, ma a pagare i costi sarà la società concessionaria Aspi".
Dal ministro Toninelli arriva una puntualizzazzione: "Nonostante le pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subito, abbiamo messo a disposizione della collettività atti che tanti cittadini nel corso degli anni hanno richiesto all'Amministrazione, vedendosi sempre sbattere portoni in faccia. Sul sito web del Ministero delle Infrastrutture tutti i contratti di concessione delle autostrade e tutti i relativi allegati". Subito dopo, NcI, FI, e Pd hanno chiesto al ministro di "fare i nomi" di chi gli ha fatto pressioni e di inviare "il resoconto del verbale dell'Aula" alla magistratura. Il presidente Roberto Fico ha spiegato che i "verbali sono pubblici", ma a quel punto e' scattata la polemica con le opposizioni che hanno insistito sulla richiesta rivolta a Toninelli di fare i nomi.
"Il governo – ha proseguito il ministro dei Trasporti - metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare. Inoltre il governo aiuterà anche le imprese, ricadenti nell'area del crollo, a riprendere i cicli produttivi, prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione".
E sulla situazione degli sfollati il ministro garantische una "sistemazione verrà trovata entro 3 mesi per tutti. Il totale del numero dei nuclei sfollati è oggi di 255 famiglie, per un totale di 566 persone e gli alloggi pubblici messi a disposizione dei nuclei familiari sono ad oggi 170, di cui 88 alloggi sono stati già assegnati o opzionati", ha aggiunto il ministro.
Sentito e commosso anche l’intervento del presidente della Camera Roberto Fico: “Alle vittime della tragedia di Genova chiedo scusa a nome dello Stato. Il crollo di ponte Morandi è un fatto inaccettabile e sarà necessario fare piena luce presto su questa assurda tragedia".
La risoluzione del governo M5s-Lega:
Il governo è impegnato a "assicurare che la ricostruzione avvenga in tempi non superiori ad un anno e garantendo anche un incisivo controllo dello Stato sia sul processo di ricostruzione che sulla manutenzione autostradale". Lo prevede la risoluzione di M5S e Lega sulle comunicazioni del governo sul ponte Morandi. Il Governo deve "garantire tempestivamente, e comunque entro il prossimo 30 novembre", a chi ha perso la casa "una sistemazione dignitosa, con interventi sui mutui e per le aziende". In base al testo presentato da M5S e Lega, il governo è poi impegnato " a valutare ogni implicazione in merito all'opportunità di affidare la ricostruzione del Ponte Morandi ad un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica, riconoscendo comunque prioritariamente un obbligo di partecipazione degli oneri relativi alla medesima ricostruzione in capo alla società concessionaria". Inoltre, il governo dovrà "valutare la possibilità di individuare un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica subentrante nel rapporto concessorio, ferma restando la salvaguardia della funzionalità delle Infrastrutture nel periodo transitorio". In ogni caso bisognerà "promuovere il coinvolgimento delle aziende operanti nel territorio di Genova nella ricostruzione del viadotto Morandi".
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Ponte Morandi, Toninelli alla Camera: "Governo compatto, non sarà Autostrade a ricostruirlo"
Le parole del ministro dei Trasporti in Aula
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