cronaca

1 minuto e 4 secondi di lettura
Interrogatorio in procura, ieri pomeriggio, per l'ingegnere Gabriele Camomilla, ex direttore della Ricerca e manutenzione di Autostrade, uno dei tecnici che effettuò tra il 1992 e il 1993 i lavori di rinforzo degli stralli della pila undici del ponte Morandi. Il professionista è stato sentito dal pubblico ministero Walter Cotugno insieme agli uomini del primo gruppo della guardia di finanza in qualità di persona informata dei fatti.

L'ingegnere ha ricostruito i motivi per cui si decise di fare quei lavori, spiegando come vennero eseguiti. Le domande degli investigatori si sono concentrate anche sul sensore che venne montato all'epoca (andato fuori uso nel '96 e mai più sostituito) per monitorare anche i tiranti della pila nove (quella collassata il 14 agosto inghiottendo 43 persone) che presentavano già all'epoca "uno stato di corrosione". L'ingegnere pubblicò insieme ad altri colleghi nel 1994 un articolo nelle pagine del trimestrale Autostrade. Nello studio venivano sottolineate "un degrado diffuso sugli stralli delle pile nove, dieci e undici, e una serie di ulteriori degradi concentrati, alcuni dei quali all'attacco degli stralli con il traversone in sommità dell'antenna nel sistema bilanciato numero 11". La pubblicazione si concludeva con una previsione: "Assumendo una legge empirica che governa la velocità di degrado la condizione limite viene stimata attorno al 2030".