Il comitato spontaneo CampiVive, che ha preso corpo pochi giorni dopo il crollo del Viadotto Polcevera allo scopo di analizzare le posizioni di una gran parte degli operatori dell'area arancione, canalizzandone in maniera positiva (non polemica) le richieste, ha avuto ieri un incontro con il Procuratore della Repubblica di Genova, Francesco Cozzi.
“La ragione dell'incontro, fondamentale e indispensabile per la continuazione del lavoro del comitato, era la ricerca della “verità” a riguardo della transitabilità di c.so Perrone”, spiega il comitato in una lettera inviata al commissario Bucci: “Perché questa via è chiusa”?
Nella nota il comitato spiega che i fruitori tradizionali della via sono “quasi tutti soggetti impegnati in attività nell'area di Campi o clienti delle aziende locate nella stessa area. Queste persone da 60 giorni devono percorrere la deviazione Fegino/Borzoli/Coronata o utilizzare la A7 nel percorso Bolzaneto/GE Ovest. I tempi di percorrenza, come è testimoniabile da decine di migliaia di soggetti, costringono ad oltre 2 ore e 30 minuti di impegno aggiuntivo di guida giornaliera, con le conseguenti condizioni di aggravamento di natura ambientale/esistenziale anche per gli abitanti del percorso. Non ultimo, di certo, è da considerarsi il taglio con l'isolamento della valle Polcevera avviata ad un lento, lungo e irreversibile degrado”.
Nella lettera il comitato CampiVive riporta le risposte ricevute sul tema dal procuratore Cozzi:
a) C.so Perrone NON E' MAI STATO OGGETTO DI SEQUESTRO.
b) La porzione di viadotto tra le pile 1 e 8 è stata sequestrata (e lo è ancora) poiché era necessario poter valutare le condizioni di manutenzione generale delle 11 arcate. NON E' MAI STATA DEFINITA A RISCHIO DI CROLLO.
c) Via 30 Giugno e via Perlasca, invece, hanno contenuto all'interno parti del viadotto crollato e, stante la necessità di indagine e di prelievo di elementi utili alle perizie, sono state sequestrate.
La lettera continua: “Il Procuratore ha reso noto che il Commissario Straordinario all'Emergenza ed il sindaco di Genova potevano, come in effetti hanno fatto, autorizzare transiti sotto le arcate 3/4, ovvero c.so Perrone. Per quanto sopra CampiVive, ben edotto da quale sia la gravità della condizione di isolamento dell'area per la chiusura di c.so Perrone e consapevole che l'apertura di via 30 giugno in doppio senso non risolve, se non in parte, la questione, è a richiedere quale sia la posizione del destinatario della presente (cioè Marco Bucci, ndr), nella doppia veste, di Commissario e Sindaco, in merito alla liberazione del transito di c.so Perrone. -Quali le ragioni della chiusura, ereditate dal Commissario straordinari all'Emergenza (forse un errore di valutazione ?). -Quali siano le ragioni attuali della continuazione del blocco. -Quali siano i tempi di liberazione. -Quali siano, infine, le decisioni in corso rispetto alla demolizione integrale (che graverebbe su c.so Perrone in maniera considerevole) oppure alla ricostruzione della porzione crollata che non inficerebbe la transitabilità della via oggetto di quanto sopra. In conclusione, molto più semplicemente, il comitato chiede: “Perché impedire il transito su una strada che non è a rischio”?
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CampiVive incontra Cozzi e scrive a Bucci: "Corso Perrone non è a rischio, perché resta chiusa"?
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