cronaca

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E' il giorno più atteso per gli sfollati di ponte Morandi. Alle 9 con un ritardo di mezz'ora rispetto a quanto previsto sono iniziate le operazioni di rientro a casa per recuperare beni e oggetti abbandonati dal 14 agosto scorso. Si è partiti dai palazzi di via Porro più lontani dal ponte: rientrano in casa gli abitanti dei civici 5,6,11 e 16. In tutto si tratta di 24 famiglie che hanno tempo due ore e 50 scatoloni a disposizione per portar via quanto più possibile dalle proprio e abitazioni. A ogni turno orario possono entrare 6 famiglie alla volta. 

"Temevamo la pioggia invece è il vento a crearci in stand by in queste ore - spiega Franco Ravera, rappresentante del comitato degi sfollati -. Attendiamo l'ok della commissione tecnica per il rientro, al momento le condizioni a causa del vento non permettono l'ingresso e ci hanno prospettato uno slittamento di circa mezz'ora. Ci auspichiamo che non si vada oltre anche per permettere a chi è previsto nell'ultimo turno della giorno di entrare comunque a casa".   

Poco dopo arriva la conferma del via libera da parte del Comune di Genova. "Alle 9 inizia il rientro con mezz'ora di ritardo 'a scopo precauzionale' visto il vento - spiega il delegato alla protezione civile del Comune Gambino . Tutto dunque slitta di mezz'ora. Le operazioni di oggi si concluderanno alle 19 e non alle 18.30 come inizialmente previsto. Non è comunque un problema legato alle rilevazioni dei sensori". 

Uno dei primi sfollati a rientrare è rimasto in casa poco meno di un'ora, da quanto si è appreso aveva necessità di recuperare dalla propria abitazione solo alcuni documenti. Di fatto l'uomo non ha nemmeno richiesto la disponibilità degli scatoloni.     

Uno degli abitanti di via Porro non ha potuto raccogliere le sue cose perchè ha trovato la casa completamente allagata a causa dell'acqua piovana fuoriuscita dalle cisterne di raccolta situate sul tetto del palazzo. Nonostante l'aiuto dei vigili del fuoco l'uomo ha dovuto rinunciare al momento a riempire i 50 scatoloni a disposizione. Si teme che il problema possa essersi verificato anche in altri palazzi.

In un altro caso invece una signora è scoppiata a piangere e ha interrotto la visita in casa. Si tratta di una donna che a causa della emozione è stata costretta ad abbandonare l'abitazione e a uscire in strada, dove è stata assistita dai vigili del fuoco. La donna poi si è ripresa e ha fatto rientro in casa. Non è stato necessario l'intervento del personale medico presente per assistere gli sfollati.  Una signora di 90 anni invece ha deciso di portare via l'antico pianoforte che teneva all'interno dell'abitazione.

"Le operazioni sono iniziate questa mattina, L'unico problema è stato legato alla presenza di acqua in un appartamento. Appena finiremo le operazioni odierne andremo a controllare lo stato degli appartamenti vicino. Per il resto è filato tutto bene, per il momento. Ora vedremo giornalmente come proseguiranno le operazioni. Al momento gli stessi sfollati ci hanno fatto i complimenti per come è stato gestito il tutto" ha spiegato il sindaco-commissario Maro Bucci.

Concorde con il sindaco di Genova anche il governatore Giovanni Toti: "Con quella di oggi entriamo ufficialmente nell'ultimissima fase per quanto riguarda l'emergenza abitativa. Genova sta dimostrando un'efficienza, una collaborazione, un'unità di intenti che non hanno precedenti in questo Paese. Da ora in poi potremmo concentraci sulle aziende della zona rossa e poi di quelle che si trovano nlla zona arancione".

Presente sul posto anche Marco Scajola, assessore regionale all'Edilizia Pubblica: "Una giornata importante, anche emozionante: finalmente gli sfollati, dopo due mesi dal crollo del ponte Morandi, possono rientrare nelle loro case, per alcune ore e prendersi diversi oggetti"

- LE MODALITA'


Potranno entrare due persone alla volta per nucleo familiare, Ogni famiglia è accompagnata da tre vigili del fuoco. Per ogni famiglia tempo a disposizione 2 ore e 50 scatoloni. Quello che parte oggi è il primo dei tre giri che ogni nucleo familiare avrà a disposizione per recuperare i propri beni. In totale per completare il primo ingresso ci vorranno 13 giorni, meteo permettendo. Vigili del fuoco e personale specializzato saranno presenti in Porro con le autoscale in modo da dare una mano e velocizzare le operazioni di scarico degli scatoloni. Se qualcuno degli sfollati dovesse terminare prima le operazioni qualora fossero già presenti sul posto i componenti del nucleo familiare successivo si anticiperebbe l'operazione di rientro.  

L'operazione è stata finanziata e coordinata dal Comune di Genova. Dopo oltre due mesi gli sfollati possono recuperare le proprie cose. Non potranno però portare via i mobili presenti all'interno delle case. Sul posto anche il personale sanitario dell'As3 a disposizione per qualsiasi necessità sanitaria e sopprattutto per il supporto psicologico.

 
"Abbiamo predisposto un ampio supporto logistico, oltre ai vigili del fuoco ci sarà un furgone con l'autista pronti a trasportare gli scatoloni al Bic - spiega Sergio Gambino, delegato alla Protezione Civile del Comune di Genova -.Il magazzino sarà diviso in stalli in modo trale che da subito i propietari possano recuperare tutto e portarlo nelle nuove abitazioni. C'è un sistema di monitoraggio della situazione del ponte. I sensori verificano la stabilità e nel caso di qualsiasi movimento o situazione di pericolo siamo pronti a intervenire".    

In caso di necessità dalla sala di vigili del fuoco predisposta in via Fillak partirà l'allarme. A quel punto gli sfollati avranno tempo 4 minuti per abbandonare la propria abitazioni e mettersi in sicurezza. 

"Abbiamo fatto un lavoro molto intenso e programmato tutto per far sì che le famiglie potessero rientrare in casa il prima possibile. Tutta la macchina organizzativa si è mossa da subito per arrivare a questo importante giorno" spiega dalla zona rossa l'assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Picciocchi .  


"Ho una lista di cose da prendere. So già che non la rispetterò e so già che, una volta fuori, avrò dimenticato qualcosa...". Giusy Moretti, portavoce del comitato sfollati di ponte Morandi, sarà tra le ultime a rientrare nella propria casa. "Il mio turno è sabato pomeriggio - spiega - sono qui per rivedere gli amici di una vita, le persone della mia scala con cui abbiamo condiviso 50 anni". Due ore non sono tante per ritrovare le proprie cose tra quelle mura abbandonate di corsa lo scorso 14 agosto.

"È il meglio che abbiamo potuto ottenere - dice - e comunque potremmo rientrare altre volte. Mia figlia vuole la sedia a dondolo, spero riusciremo a prenderla. E poi vorrei l'orologio di mio padre, quello che gli hanno regalato quando è andato in pensione dalle Ferrovie. Spero di trovarlo, perché ho un vuoto di memoria e non ricordo dove l'ho messo...". Alle sue spalle i monconi del viadotto, monumento di una tragedia che mai avrebbe immaginato. "Paura del ponte? Non l'ho mai avuta, neppure il giorno che è caduto".