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La Erg ha donato un milione di euro per contribuire a progetti di riqualificazione e sviluppo sostenibile della Val Polcevera, ferita dal crollo del ponte Morandi.  Il presidente Edoardo Garrone, in occasione dell'ottantesimo compleanno dell'azienda, ha consegnato una busta contenente l'assegno nelle mani del sindaco di Genova, Marco Bucci.

"La Valpolcevera è la casa della Erg" ha motivato Edoardo Garrone. L'imprenditore genovese ha avuto modo poi di smentire le voci di una possibile delocalizzazione dell'azienda, a seguito del crollo del ponte Morandi: "Non abbiamo in programma l'abbandono di Genova, ma saremo attenti osservatori del Paese".

Possibilità dunque temporaneamente scongiurata dal numero uno di Erg. "Il dramma del ponte Morandi non è certo un motivo che potrebbe farci cambiare idea - prosegue Garrone -, la cosa più importante è vedere come andrà il Paese nei prossimi anni. Spesso le aziende cambiano sede non da una città all'altra, ma da un Paese all'altro: se le prospettive non sono di stabilità, da questo punto di vista saremo osservatori attenti".

Erg starebbe infatti spostando le proprie attenzioni verso orizzonti 'più strategici', come sottolinea Garrone: "Oltre all'Italia, guardiamo per i prossimi quattro anni a Francia, Germania e Regno Unito, dove siamo già presenti e vogliamo aumentare i nostri investimenti". Dopo settant'anni dedicati esclusivamente al petrolio, gli ultimi dieci sono stati anni di trasformazione, nell'ottica di un business totalmente diverso come quello delle energie rinnovabili. "Le rinnovabili sono sempre un'energia, un'energia molto diversa rispetto al petrolio, ma non abbiamo cambiato il nostro Dna".

"Il fattore chiave del nostro successo - conclude Garrone - sono le persone, le risorse umane, che hanno guidato il cambiamento: in azienda facciamo più del doppio di ore di formazione rispetto alla media italiana, abbiamo attuato tre riorganizzazioni in dieci anni e il processo di cambiamento continua".