
Una difficoltà quella del Genoa che sembra però non solo essere legato al modulo ma anche, e forse soprattutto, a una questione di mentalità. Delle 24 reti al passivo infatti ben 14 si sono concentrate in appena tre sfide: si tratta delle imbarcate subite contro Sassuolo, Lazio e Inter. E non è raro che i rossoblù subiscano gol in serie a distanza di pochi minuti: era successo a Reggio Emilia alla seconda giornata e poi la cosa si è ripetuta in casa col Parma e sabato pomeriggio a Milano contro i neroazzurri.
Dati emblematici che dimostrano come di fatto retroguardia e centrocampo all'improvviso spengano completamente la luce, restando incapaci di trovare un argine alle offensive avversarie. Numeri di cui Juric non può non tener conto. Serve una soluzione rapida per evitare che il fatto si ripeta ancora. Intanto sabato sera al Ferraris arriva il Napoli, miglior attacco del campionato. Non certo una buona notizia. Il tempo a disposizione di Juric sta finendo. Il presidente Preziosi inizia ad avere il mal di pancia. Attorno al mister croato aleggiano i nomi di Cesare Prandelli, Davide Nicola e Claudio Ranieri.
Ma qualcosa non torna, Juric infatti è stato richiamato sulla panchina rossoblù in un momento delicato, con il calendario che sta imponendo al Genoa un ciclo di ferro (Juventus, Milan e Inter in trasferta e ora la sfida in casa contro il Napoli). Non lasciare il tempo al mister di organizzarsi e confrontarsi con squadre di pari livello sembra quantomeno strano. Ma si sa, il presidente Preziosi nel tempo ha abituato tutti alle sue prese di decisione repentine, spesso non pienamente condivise dalla piazza.
Contro i partenopei sabato sera servirà una reazione d’orgoglio, anche per ridare slancio al morale di Criscito e compagni. Il Derby del 25 novembre infatti è sempre più vicino. E quello è un appuntamento che in casa rossoblù nessuno vuole fallire.
IL COMMENTO
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