
Ma le foto non rendono l'idea, per questo Primocanale ha chiesto di poter entrare con le sue telecamere per documentare la situazione. Il cuore pulsante della vita notturna ligure e non solo, dato che era tappa per tutti i giovani turisti in vacanza, si è fermato a quel maledetto 29 ottobre. Divanetti rovesciati, massi e scogli che il mare ha scagliato contro il dehor, distruggendo attrezzature e impalcature, sfondando anche le vetrate del locale e provocando numerosi danni all'interno. "I danni ammontano a circa 3 milioni di euro: entro il 2020, anno in cui scade tra l'altro la concessione, speriamo che un imprenditore si renda disponibile per investire nella ricostruzione di Covo e Covino", spiega Andrea Fusieto Merciari, direttore artistico da trent'anni. "Ma ricostruire non basta: servono anche dei frangiflutti per evitare che l'onda si abbatta sul nostro molo". Emblematica è l'immagine della scala, esistente dal 1880, che collegava il piano di sopra e che il mare ha spezzato in due. Ma ci sono danni ingenti anche alla strada, che è chiusa, e al piazzale che in parte è sprofondato in acqua. E resta indelebile il ricordo di quella notte, che il custode ha trascorso barricato in cucina, con i muri che tremavano.
"Ci sono state mareggiate negli anni ma questo è stato uno tsunami: la speranza è che in futuro si possa tornare a festeggiare, non sappiamo ancora quando, ma non può finire così la storia". E si parla davvero di storia perché sono passati passarono da qui Brigitte Bardot e Roger Vadim, Jane Fonda, Frank Sinatra, Nat King Cole, i Platters, Gloria Gaynor ma negli ultimi anni ha ospitato anche il party di Dolce e Gabbana e persino la stessa Madonna avrebbe voluto festeggiare il suo compleanno, ma non ha potuto per motivi di sicurezza. L'augurio, dunque, è che si possa tornare presto a "sbocciare al Covo di Nord Est", come canta il Pagante, noto gruppo milanese.
IL COMMENTO
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