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Usa parole come 'rinascita' e 'ripartenza', sfodera il suo proverbiale sorriso e ricorda a tutti che per questo Natale le promesse dopo il crollo di ponte Morandi sono state mantenute. Nell'incontro natalizio con la stampa nella duplice veste, il presidente della regione e commissario per l'emergenza Giovanni Toti fa un bilancio partendo proprio da quell'emergenza che a quattro mesi di distanza sta per terminare a favore della ricostruzione: "Io credo che entro l'anno riusciremo a ridare a Genova la sua normalità - dice il Governatore - il ponte è stato appaltato, il commissario Marco Bucci ha fatto un lavoro eccezionale, abbiamo firmato tutti i decreti attuativi. Ora facciamo due giorni di festa poi torneremo al lavoro".

Dunque secondo Toti il ponte si farà entro il 2019. Da governatore ligure sotto l’albero trova soddisfazioni e qualche rimpianto: "La soddisfazioni - spiega - è la reazione che abbiamo saputo mettere in campo dopo il crollo di ponte Morandi, cosa che non era affatto scontata. I rimpianti sono purtroppo sempre gli stessi, avere magari sotto l'albero qualche posto di lavoro in più, ci sono ancora troppe aziende che sono in difficoltà".

Le dolenti note arrivano dalla manovra del governo gialloverde. La Liguria riuscirà ad evitare l’aumento delle tasse, ma la critica è forte: "Forse ci sarebbe stato bisogno in un momento in cui il mondo rallenta, in cui il Pil italiano resta fanalino di coda in Europa, di un po' meno idealismo e un po' più praticità. Qualche ruspa in più, come piace dire a Salvini, qualche betoniera in più, qualche cantiere dell'alta velocità in più e qualche reddito di cittadinanza in meno".