cronaca

1 minuto e 59 secondi di lettura
"Confermiamo il giudizio positivo sulle modalità seguite dalla BCE per la scelta dei Commissari e per aver garantito la continuità gestionale.
Giudizio positivo anche sull’intervento del governo, che ha così fornite importanti garanzie ai correntisti e ai clienti" ha commentato Alessandro Mutini segretario regionale First Cisl.


"Ora aspettiamo il piano industriale, che ci è stato detto sarà pronto entro fine febbraio, e su cui abbiamo ribadito la nostra indisponibilità a parlare di tagli a carico dei colleghi, né per quanto riguarda le retribuzioni ne per quanto riguarda gli organici. Anzi, crediamo che un rilancio dell’azienda debba passare necessariamente attraverso un aumento degli organici delle agenzie e sui territori. Solo La presentazione di un piano industriale coerente potrà poi permettere di affrontare il successivo step rappresentato da una aggregazione, sulle cui modalità e aziende coinvolte nulla ci è stato oggi detto" ha concluso Alessandro Mutini segretario regionale First Cisl.





 “Con il provvedimento del Governo, che sgombra il campo dai dubbi di solvibilità, è stata scongiurata la corsa agli sportelli,
ma adesso bisogna pensare al rilancio della banca e per una vera ripresa dell’attività commerciale è indispensabile l’investimento in capitale umano.


Negli ultimi cinque anni la contrazione dei depositi e dei finanziamenti è stata spaventosa e non si può pensare a un recupero se il numero di dipendenti per filiale resta più basso di quello dei competitor: è proprio lì, sugli sportelli al servizio del territorio, che si deve investire per far uscire la banca dalle secche”: è il commento di Riccardo Colombani, portavoce della segreteria nazionale di First Cisl, all’incontro svoltosi oggi fra il sindacato e i vertici di Carige dopo il provvedimento d’urgenza del Consiglio del Ministri di ieri.

“Riguardo all’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati – aggiunge Colombani -, qualunque decisione deve contemperare le esigenze di risanamento e di rilancio commerciale della banca con la stabilità dei territori: l’ipotetica cessione delle cosiddette inadempienze probabili, gli utp, dovrà dunque avvenire al valore contabile netto o a valori superiori per non determinare perdite alla banca e, al contempo, non provocare situazioni di dissesto delle imprese locali per effetto di possibili modalità spregiudicate di escussioni delle garanzie”.