“Cosa mi contestate? State dicendo che posso fare il Sindaco in tutta Genova ma non sotto casa mia”? Marco Bucci risponde così, dal suo scranno in Sala Rossa, alle richieste di chiarimento sulla vicenda delle ‘multe interrotte’ in via Alessi, la strada in cui risiede il primo cittadino.
E’ lo stesso Bucci a raccontare nel dettaglio la sua ricostruzione dei fatti: “Sono uscito di casa verso le 8.15 e ho incontrato un operatore Amiu che conosco, poiché lo vedo ogni mattina. E’ stato lui – spiega il Sindaco – a segnalarmi il problema delle macchine parcheggiate che intralciavano la pulizia meccanizzata e della presenza dei vigli urbani che stavano multando tutte le automobili. Mi sono guardato intorno e non c’era un posto libero, nessuno aveva rimosso la sua vettura segno che la nuova segnaletica posta in fondo alla via non era stata vista o compresa da nessuno”.
E’ a questo punto, nella ricostruzione del Sindaco, che Bucci si è avvicinato agli agenti in servizio e ha chiesto il numero di telefono del comandante della polizia locale, Giurato: “Gli agenti non l’avevano, così l’ho cercato per conto mio. Nella telefonata non gli ho affatto chiesto di far sospendere l’operazione, gli ho solo fatto presente che in casi come questo, quando interviene una novità che modifica una consuetudine che si perde negli anni (quella di segnalare la pulizia della strada con cartelli mobili, posti la sera prima, ndr), sarebbe preferibile un sistema di ‘warning’, come avviene nei paesi anglosassoni. Si tratta di un sistema che consente ai cittadini di abituarsi alle novità e che funziona molto bene: gli ho quindi suggerito un cambiamento di procedura – ha detto il Sindaco – non gli ho imposto nulla”.
Bucci ha rivendicato il suo diritto a intervenire in casi simili: “Io credo che sia un preciso dovere di ogni amministratore pubblico, non solo del Sindaco ma anche degli assessori e dei consiglieri comunali, di intervenire quando si verificano situazioni poco chiare o ritenute sbagliate, e di suggerire le modifiche più idonee. Dico di più, invito tutti voi a farlo”.
Il Sindaco poi ha sgombrato il campo dalle accuse di essere intervenuto per evitare che fossero multati i veicoli della sua famiglia: “Le mie auto non erano in strada” ha detto Bucci, che ha poi raccontato un aneddoto che ha coinvolto la moglie: “Poco tempo fa ha lasciato la sua auto in divieto in piazza della Nunziata e la polizia municipale gliel’ha rimossa. Ho pagato la contravvenzione, come fanno tutti, e poi ho discusso con lei, a casa”.
Bucci ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri Lodi, Crivello e Pirondini che gli hanno pubblicamente chiesto delle spiegazioni. Particolarmente pungente è stato il dialogo con l’esponente del Movimento 5 Stelle, che si è offeso quando il Sindaco l’ha accusato di averlo insultato nella sua interrogazione: “Non ho insultato nessuno, Bucci deve chiedermi scusa o lo querelo”. Il botta e risposta è stato interrotto dal presidente del consiglio comunale Piana in una situazione molto tesa.
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Bucci e le multe in via Alessi: "Ho il diritto di fare il Sindaco anche sotto casa mia"
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