E' arrivata a terra dopo oltre sette ore di lavoro la seconda trave 'gerber' di ponte Morandi. Le operazioni di smontaggio della 'fetta di ponte' tra la pila 6 e la 7 sono andate spedite e senza problemi. Gli strand jack, gli ormai noti martinetti idraulici che attraverso i cavi di acciaio hanno il compito di portare a terra l'impalcato sono stati azionati a metà mattina e prima del tramonto del sole hanno concluso l'operazione.
Per agevolare la discesa nelle ore precedenti all'avvio dell'operazione si era provveduto alla demolizione di un muro presente nello stabilimento dell'Ansaldo Energia che si trovava proprio a ridosso dell'impalcato calato a terra. Proprio la vicinanza dell'edificio dell'azienda ha fatto sì che venisse realizzato un partcolare incavo nella sezione di ponte in modo da permettere il trasporto a terra senza toccare la struttura.
Tempi più brevi rispetto alla prima trave smontata circa una settimana fa. A terra, da un'altezza di circa 45 metri, è stata portata una porzione di ponte lunga 36 metri, 18 di larghezza e dal peso complessivo di quasi 900 tonnellate. Il meteo ha favorito il lavoro di alta tecnologia ingegneristica compiuta dai tecnici specializzati delle ditte incaricate alla demolizione. Nelle prossime settimane, così come annunciato dal sindaco-commissario alla ricostruzione Marco Bucci dovrebbe avvenire lo smontaggio delle altre travi del lato Ovest, quella verso Savona, di fatto una a settimana.
"Anche questa volta siamo soddisfatti dell’operazione - ha dichiarato Vittorio Omini, direttore tecnico del cantiere - che è avvenuta nelle modalità e nei tempi previsti grazie all’impegno, alla dedizione e alla professionalità di tutte le maestranze coinvolte". Soddisafatto anche l'ingegner Alberto Iacomussi, di Ipe progetti: "Tutto ha funzinato al meglio, il tempo è stato favorevole e l'operazione è riuscita senza problemi, siamo soddisfatti e andiamo avanti con il nostro cronoprogramma di lavori. Il prossimo step sarà il calo del tampone 5 (la trave tra la pila 5 e la 6 del lato Ovest ndr) che verrà demolito con le stesse modalità".
La fetta di ponte smontata resterà a disposizione della magistratura e sarà un elemento utile alle attività di indagine che devono fare chiarezza su quali sono state le cause che lo scorso 14 agosto hanno pofrtato al crollo del ponte e la conseguente morte di 43 persone. La trave avrà la funzione di contrappeso e andrà a sostituire in tale funzione quella precedentemente calata a terra. Questo permetterà la frantumazione proprio della prima trave gerber smontata e ancora presente nel cantiere.
Intanto oggi si è svolta una riunione in prefettura a Genova per fare il punto sulla scelta dell'esplosivo per quanto riguaro la pila numero 8, la prima rimasta 'isoltata' dopo lo smoontaggio della prima trave 'gerber'. L'utilizzo delle microcariche controllate è certo. La commissione comunque si riunirà ancora il prossimo 4 marzo (LEGGI QUI). A confermare l'utilizzo dell'esplosivo è lo stesso Iacomussi, di Ipe Progetti: "Sulla pila 8 è confermato l'utilizzo dell'esplosivo. Inizieremo a fare delle perforazioni sulle colonne poi mineremo le stesse e l'impalcato scenderà in modo verticale, sarà di fatto un'implosione" ha precisato Iacomussi.
Nel frattempo i cittadini del quartiere di Certosa hanno presentato un esposto in procura contro il rischio per il potenziale rischio amianto e la presenza di polveri nocive nell'ambiente legato al cantiere del crollo di ponte Morandi (LEGGI QUI).
Mentre i commercianti di via Fillak a Sampierdarena si preparano a scendere in piazza per manifestare tutta la loro preoccupazione per una situazione che visto le attività della zona perdere clienti e fatturato mettendo a rischio l'esistenza stessa di centinaia di attività commerciali (LEGGI QUI).
cronaca
Demolizione ponte Morandi, operazione riuscita: a terra la seconda trave
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