"Confido che nei casi in esame non ci sia il dolo", ha detto Giovanni Ucci, direttore generale del Policlinico, a margine della conferenza stampa del governatore Toti e dell'assessore regionale alla sanità Sonia Viale sul caso delle 2300 persone rimaste coinvolte nell'indagine della magistratura genovese sugli esami fatti fare a parenti e amici senza il pagamento del ticket.
Intanto lunedì i carabinieri dei Nas di Genova inizieranno a notificare gli avvisi di conclusione indagine ai circa 600 dipendenti dell'ospedale San Martino. Dopo le notifiche, gli indagati potranno chiedere al pubblico ministero Cristina Camaiori di essere interrogati e chiarire la loro posizione. In alcuni casi, hanno accertato i carabinieri, i pazienti avrebbero evitato di pagare cifre irrisorie: da 6 a 36 euro. Lo stratagemma usato era quello di fare figurare come ricoverati i pazienti a cui fare le analisi. Il dipendente accedeva al sistema informatico e inseriva i dati dell'amico o del parente.
"Fatta salva la rilevanza penale, valutata in altra sede, si tratta di un grave episodio di malcostume diffuso che va condannato con severità. Per questo ho richiesto una relazione sui procedimenti interni adottati dall'azienda" ha commentato l'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale. Il fenomeno degli esami fatti fare a parenti e amici senza pagamento del ticket "risale nel tempo, dal 2013, poi ha avuto degli strascichi". Da tempo c'era un monitoraggio del fenomeno, perché "era una prassi e proprio quello fa male: fa male al sistema al rapporto di fiducia con i cittadini" per cui "qualche domanda ce la dobbiamo fare tutti". "Bisogna essere severi - ha detto Viale -, implacabili con la mala sanità ma anche con il malcostume, come in questo caso, malcostume che non ha avuto incidenza sulle liste d'attesa perché oggetto dell'indagine sono esami di laboratorio". La gravità è anche legata al fatto "che si tratta di importi bassi evasi da persone che avrebbero potuto pagare il ticket, visto che il sistema prevede per legge le esenzioni a tutela di chi è sotto un certo reddito o disoccupato o malato cronico".
"Nessuno deve rimanere impunito. Le commissioni disciplinari sono al lavoro ma aspettiamo di conoscere i nomi degli indagati dalla procura per valutare gli eventuali profili di responsabilità disciplinare che possono arrivare al licenziamento" ha detto il governatore ligure Giovanni Toti. "Bisogna continuare a lavorare perché questo non accada. Da quando questa inchiesta è partita sono cambiati i responsabili dei laboratori di analisi e dei sistemi informatici. Mi auguro che l'inchiesta dimostri che negli anni passati questo fenomeno era piuttosto diffuso ma tutti i correttivi posti in essere dalla pubblica amministrazione, e di correttivi ce ne sono stati, hanno portato a una diminuzione dei casi".
"I dipendenti del San Martino li conosco - ha detto Ucci -, sono generalmente persone che lavorano per il bene del paziente. In molti casi penso che si tratti di malintesi. Non farei di tutta l'erba un fascio". E' vero che si tratta del 12% dei dipendenti, ha detto Ucci "ma intanto abbiamo avviato una serie di azioni per informarli che alcune cose che si potrebbero pensare banali in realtà sono un danno erariale e quindi non si possono fare. Inoltre abbiamo aggiornato i sistemi di sicurezza informatica e avviato il cross control anti truffa ma penso che la maggior parte dei dipendenti sia in buona fede". Tra i provvedimenti adottati nelle scorse settimane, ha aggiunto il direttore generale del Policlinico, "l'abbinamento telematico dell'esame al ticket - ha detto Ucci - quindi l'esame non si può fare se non è stato incassato il ticket".
- IL COMMENTO DEL MINISTRO GRILLO E LA LETTERE DELLA REGIONE
"Ora i colpevoli paghino, ma niente sconti per chi ha permesso questo scempio perché era complice o indifferente al bene collettivo che è la salute" così in un post su Facebook il ministro della Salute Giulia Grillo. Immediata la replica del governatore della Liguria e dell'assessore alla sanità Viale attravesro una lettere per “fare chiarezza su quanto emerso a proposito del caso relativo ai laboratori di analisi dell’Ospedale Policlinico San Martino: "Siamo certi che la Magistratura farà piena luce e punirà gli eventuali reati riscontrati, mentre già da anni la Sanità ligure è impegnata a contrastare, punire ed evitare per il futuro, sul piano amministrativo, il malcostume già rilevato e sanzionato prima dell’inchiesta della Magistratura. Auspichiamo anche che commenti e valutazioni degli episodi, specie da parte di chi detiene importanti cariche, vengano formulati attraverso la conoscenza della storia e dei fatti, con la serietà e il rispetto che meritano le migliaia di persone serie e oneste che lavorano ogni giorno nella sanità ligure” si legge nella nota.
IL COMMENTO
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