"Qui stiamo battendo 'Il trono di Spade', è diventata una serie tv. Non sono state mantenute le promesse fatte dal comune". Riccardo Grossi, presidente del civ di Sestri Ponente attacca in modo deciso e senza peli sulla lingua palazzo Tursi. Al centro la questione del cantiere di via Giotto. Dopo una lunga attesa ora il lavoro sembra arrivato al termine: il 3 maggio la viabilità, salvo inconvenienti, dovrebbe tornare alla normalità dopo anni di attesa.
Via i cartelli, via gli scavi, via le reti e una fetta di città che si riprende la normalità, più o meno. "La promessa fatta lo scorso 19 febbraio era quella di riaprire entro fine marzo inizio aprile - puntualizza con rabbia Grossi -. Stiamo ancora aspettando, avremmo gradito alemeno una riapertura prima di Pasqua invece nulla, ci hanno detto che bisognerà aspettare i primi di maggio. Per 18 metri di ponte è stato previsto un lavoro di un anno e mezzo, ma siamo arrivati a quasi un anno e mezzo di ritardo nei lavori rispetto al crono-programma" puntualizza il presidente del civ.
La storia di questo cantiere è lunga. La decisione di rimettere in sicurezza la strada che attraversa il torrente Chiaravagna fu presa all'indomani dell'alluvione del 2010, quando buona parte della parte bassa di Sestri Ponente si ritrovò allagata. Dopo anni di carte e progetti finalmente nel 2016 il via ai lavori, al rilento però. Con problemi di diversa natura evidenziati in più occasioni anche dagli stessi amministratori locali. Nel frattempo si è provato a mettere delle pezze al problema: prima è stato garantito un passaggio pedonale, poi nell'ultimo natale i lavori sono stati sospesi e una corsia riaperta al traffico ma richiusa praticamente all'indomani del giorno della befana: una vera e propria apertura lampo per provare a dare respiro alla zona. Nel mezzo le polemiche con residenti e commercianti che chiedevano un'inversione del senso di marcia della corsia aperta. I lavori sono andati avanti ma il ritardo è diventato quasi imabarazzante per un ponte di appena di 18 metri di lunghezza. Ora tra due settimane la questione dovrebbe definitivamente chiudersi.
Ora anche Sestri Ponente come altre realtà della città ha sofferto in modo pesante le conseguenze del crollo di ponte Morandi costringendo la zona a rivedere la viabilità. Un problema che si è aggiunto alla situazione del ponte di via Giotto. A soffrirne maggiormente sono stati i commercianti: "Il ponte di via Giotto è la porta di Sestri Ponente e questi lavori hanno bloccato il flusso in entrata: Sestri non può stare senza questi movimenti. Non solo i commercianti ma anche i residenti, le scuole tutti siamo stati danneggiati a 360 gradi" spiega ancora Grossi.
I lavori del ponte di via Giotto vanno verso la conclusione ma quello che preoccupa residenti e commercianti di Sestri Ponente sono gli altri cantieri alcuni aperti e altri invece già in programma. "Ben vengano i cantieri ma così tanti lavori danneggiano la nostra cittadina. Abbiamo in corso i lavori di viale Carlo Canepa, quello del ponte di Rollino e poi partirà quello del ponte 'Obliquo' che si trova appena dietro al ponte di via Giotto. Tanti lavori cambiano i flussi e ci vorranno anni per tornate alla normalità" conclude Grossi.
Dall'altra parte c'è però un Comune che sta gestendo e affrontando situazioni diverse e complesse, soprattutto a partire dal 14 agosto. Una viabilità, come quella del ponente cittadino, letteralmente stravolta, dalla tragedia di ponte Morandi e un lavoro che è iniziato immediatamente per trovare soluzioni e vie alternative. Ne sono un esempio i lavori che hanno portato all'apertura dei via della Superba, alla realizzazione della seconda rampa tra via Guido Rossa e il casello di Genova Aeroporto e l'allargamento di Lungomare Canepa. Ora lentamente si sta cercando di tornare alla normalità.
cronaca
Lavori sul ponte di via Giotto verso la fine. Ma i commercianti: "E' peggio del Trono di spade"
Riccardo Grossi, presidente del civ attacca: "Troppi cantieri ci danneggiano"
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