
Appuntamento alle 17 sotto il Museo del mare e marcia fino sotto a palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità portuale. “Le navi ferme emettono fumi neri e inquinanti che arrivano non solo nella zona adiacente il porto, come San Teodoro, ma in tutta la città anche se spesso i cittadini non riescono a capire che l’odore che sentono proviene da lì” spiega Enzo Tortello dal terrazzo della sua abitazione che si affaccia proprio sul porto, come fosse un dipinto. “Peccato però per odori e rumori - spiega Tortello - pensi che una grande nave da crociera di ultima generazione consuma quanto la città di Ovada. Chiediamo a gran forza l’elettrificazione delle banchine. Pensate che cosa succede qua in estate quando il vento ci porta i fumi delle navi numerosissime in quella stagione. Le finestre devono restare chiuse. Chiediamo anche poi controlli” spiega. “Per non parlare dei rumori delle navi “accese”, un continuo martellamento”.
Gli risponde serafico, scendendo di neppure un chilometro nella sede di Stazioni marittime Edoardo Monzani, amministratore delegato: “Ci sono norme internazionali sempre più stringenti in tema di inquinamento, da gennaio 2020 le emissioni delle navi dovranno diminuire allo 0,5% in navigazione e allo 0,1% in porto. Certo è che gli enti preposti devono vigilare affinché questi limiti vengano rispettati perché sono previste multe in caso contrario” chiude Monzani.
IL COMMENTO
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