E' davvero clamorosa la decisione del neo sindaco di Crocefieschi che lo scorso maggio aveva vinto le elezioni comunali imponendosi su altre due liste in campo. Adesso, Carlo Castello, professione avvocato, ha preso carta e penna per rassegnare le dimissioni.
All'origine di una decisione che viene definita come sofferta ci sarebbe l'impossibilità di amministrare l'ente. Scrive l'ormai ex numero uno del borgo, un tempo, soprannominato la Svizzera di Vallescrivia: "Gli ostacoli che si sono presentati e che quotidianamente si presentano sono innumerevoli e di portata pressoché impossibile anche per continuare a garantire lo svolgimento di qualsiasi funzione amministrativa di competenza comunale".
La macchina comunale, a Crocefieschi, tra maternità e pensionamenti, sostanzialmente, non ha in organico personale. Evidentemente questo, sommato allo stato dell'ente e di varie pratiche presenti all'interno, ha portato alla decisione che scuote l'entroterra genovese.
Ma chi ha governato negli ultimi dieci anni come Bartolomeo Venzano non ci sta: "Rispondo solo a contestazioni formali e precise, non a voci di popolo. Sia chiaro che lì ci sono 500 mila euro in cassa".
Ma chi ha governato negli ultimi dieci anni come Bartolomeo Venzano non ci sta: "Rispondo solo a contestazioni formali e precise, non a voci di popolo. Sia chiaro che lì ci sono 500 mila euro in cassa".
La verità è soltanto una: al paese di Roberto Pruzzo arriverà il commissario. E la riflessione conseguente è carica di amarezza: quanti sindaci di piccoli paesi porteranno le chiavi in prefettura perché senza più forza ed entusiasmo? Dopo una solo mese, però, resta un record.
IL COMMENTO
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