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Per il governatore ligure il partito "deve cambiare pelle, serve una rivoluzione"
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Giovanni Toti non torna sui suoi passi. Anzi, rilancia chiedendo per Forza Italia una vera rivoluzione, nuove regole sulle primarie e un Congresso entro ottobre. Lo strappo del governatore della Liguria, consumatosi la settimana scorsa, continua a scuotere il partito azzurro, aumentando l'attesa in vista dell'iniziativa che lo stesso Toti ha organizzato al Brancaccio il prossimo sei luglio. Da qui a quella data, ha già fatto sapere Toti, non c'è più tempo da perdere: dovranno arrivare scelte concrete, altrimenti potrebbe venire meno la sua permanenza dentro Forza Italia.

Insomma, a suo giudizio, il timing della rifondazione azzurra, stabilito dal Cavaliere, è inadeguato ad affrontare l'emergenza di un partito che teme fortemente l'ennesima emorragia elettorale, a favore della Lega di Matteo Salvini. Dentro Forza Italia, è la tesi di Toti, bisogna andare "tutti verso un profondissimo cambiamento, una vera e propria rivoluzione, nei contenuti, di facce e di regole". L'obiettivo dichiarato è accelerare la stesura delle regole interne, a partire dai criteri con cui tenere le primarie, in modo da rilanciare subito il partito che, osserva "si sta sciogliendo come neve al sole".

Impostazione che non piace alla capogruppo azzurra alla Camera, Mariastella Gelmini,
la competitor del governatore ligure, che esorta Toti a non voler "imporre le sue ricette", e non mettere piu' sul tavolo l'ipotesi di lasciare il partito: "Il suo posto naturale e' in Forza Italia ed e' urgente adesso sedersi tutti al "Tavolo delle regole", senza forzature che non servono, ma secondo un percorso condiviso. E amminisce: "Non si può procedere come fa Toti, a colpi di agenzie e di ultimatum a Berlusconi". Netta la replica di Toti: "Non voglio dettare le mie regole e i miei tempi, certo non abbiamo tempo da perdere. I sondaggi oggi ci danno al 6%, che cosa ci devono dire ancora gli elettori per dire che cosi' non va?", conclude il governatore ligure.