
Il titolare era già entrato nel mirino degli inquirenti per presunta violazione delle direttive Bolkestein. Una concessione rilasciata nel 1998 e scaduta il 31 dicembre 2009 e nessuna proroga. Così la Cassazione accoglie la richiesta del pm Walter Cotugno e rinvia al Riesame, che conferma in data odierna il sequestro dei bagni Liggia.
La querelle era iniziata a maggio 2018 in seguito all'abbattimento di un muro dello stabilimento vicino. Via libera dal Comune, ma la procura aveva avviato le indagini per una presunta violazione della Bolkestein: l’area su cui insistevano i bagni Liggia sarebbe stata occupata abusivamente.
"Non licenzio il bagnino, ma la barca di salvataggio non so dove metterla - ha proseguito - Secondo la capitaneria dovrei metterla sul molo che è l'unica parte non sequestrata ma per riporla la sera devo violare i sigilli?".
Galli annuncia che si muoverà per vie legali: "Domani presenterò un esposto alla Procura - ha annunciato - per dire che esistono oltre 10 mila concessioni in Italia che sono nella mia situazione. Sono elencate nel database del ministero delle infrastrutture e del ministero del turismo e vi elenco le 453 autorità concedenti che vi chiedo di indagare".
I giudici hanno anche trasmesso gli atti al pm perché indaghi su Comune, Capitaneria e demanio per l’indolenza dimostrata sul caso: "Le autorità hanno tollerato per un decennio l’illecito per favorirlo o per inerzia".
IL COMMENTO
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