“La situazione era straziante e catastrofica, le prime immagini che ho visto e, non riesco a dimenticare, erano terribili”. Silvano Ruffoni è tra i primi medici arrivati sul luogo del crollo di Ponte Morandi pochi minuti dopo. Ruffoni è il responsabile U.O.S centrale operativa 118 San Martino e nella sua carriera ha vissuto diverse tragedie come quella della Torre Piloti a Genova, lo tsunami in Sri Lanka e i terremoti in Abruzzo ma a distanza di un anno fa ancora fatica a ricordare quel 14 agosto.
“Siamo partiti con l'automedica sotto un diluvio universale, veramente era una cosa incredibile – racconta – noi abbiamo degli step per quanto riguarda le maxi-emergenze però tutto è stato vano perché quando siamo arrivati lì la situazione era assolutamente catastrofica, io la paragono a quello che ho visto per televisione del crollo delle Torri Gemelle. Ci siamo trovati in un disastro totale e dopo alcuni istanti di smarrimento emotivo ci siamo subito buttati sui primi feriti che abbiamo trovato ispezionando le decine di veicoli tra auto e furgoni crollati”.
Superata la prima fase drammatica ci si è resi conto che purtroppo il numero dei feriti era molto inferiore rispetto a quello dei morti.
“Abbiamo capito che problema dei feriti poteva essere risolto in un paio d'ore, quello che vedevamo erano purtroppo tante persone decedute e questo ci ha veramente frustrato moltissimo. Abbiamo montato un punto medico avanzato che è servito più che altro per i vigili del fuoco, i parenti delle vittime che aspettavano notizie e l’assistenza psicologici ai soccorritori”. Dopo 12 mesi Ruffoni fa ancora fatica a ricordare, a rivivere i momenti del recupero dei corpi delle vittime e riesce solo a dire: “E’ stato straziante”.
Ruffoni è nato in Valpolcevera tra Certosa e Rivarolo a poche centinaia di metri da quel ponte per questo questa tragedia la sente ancora più dentro ricordando quel ponte che per lui significa infanzia. Racconta quel 14 agosto davanti alla centrale del 118, non riesce stare fermo, forse vuole rivivere nel più breve tempo possibile quei momenti perché fa ancora male, e allora la sua voce ha un ritmo sostenuto, i suoi occhi si muovono un po’ a destra e un po’ a sinistra poi a un certo punto il ritmo rallenta, gli occhi si abbassano e lo sguardo sembra perso nel vuoto tanto che arriva a chiudere gli occhi per raccontare una delle immagini più terribili che da quel giorno non l’abbandonano: “una delle tante cose che mi sono rimaste impresse di questa tragedia è il suono dei cellulari delle vittime che continuavano a suonare nella stanza dove avevamo ricomposto i corpi, ecco quei suoni li sento ancora con me”.
cronaca
Il crollo un anno dopo, il medico del 118 Ruffoni : "I suoni dei cellulari delle vittime li porto ancora con me"
Nato tra Certosa e Rivarolo è responsabile della centrale operativa 118 San Martino
2 minuti e 20 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 22 Novembre 2024
Con 'Breathe' alle 21 Primocanale rivive la tragedia del Covid
Giovedì 21 Novembre 2024
Processo Morandi, incognita feste sulle udienze. In aula il 2 dicembre
Venerdì 22 Novembre 2024
Cultura, il sogno di Palazzo Ducale: "Biglietti gratis per le scuole"
Giovedì 21 Novembre 2024
Primocanile - Cani e gatti in redazione, gli animali di Primocanale
Ultime notizie
- Grand Prix di ginnastica, sabato al Palasport di Genova il grande evento
- Imperia, in Prefettura l'incontro con il Garante per la tutela delle vittime di reato
- Sampdoria, a Palermo la maglia contro la violenza sulle donne
- I chiavaresi sulla svolta del cold case di Nada Cella: "Qui tanti hanno taciuto"
- Frode fiscale, processo per 'il re dei surgelati' Vetrano e la sua cerchia
- Vince Liguria risponde a Sanna: "Vittima della sindrome capogruppo Pd"
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più