
Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda: proprio davanti all'ingresso dei giardini Tommaso Reggio, c'era una fontanella, e sì perchè ora non c'è più, spesso usata dai tanti migranti che stanno in città nell'attesa e nella speranza di passare il confine e andare in Francia. Ma l'acqua che scorreva veniva usata anche dai senza tetto. Ora la fontanella non c'è più. Ma la questione non è chiara. In questi giorni di post Ferragosto e una città piena di turisti, i ventimigliesi dibattono sulla vicenda, e le polemiche e gli scontri verbali non mancano. "Non c'era bisogno di far togliere la fontanella, è una misura estrema che lascia i giardini senza un servizio. E poi a questi ragazzi basterà andare in un'altra fontanella della città e così il problema è stato solo spostato da un punto a un altro" sottolinea la signora Rosalba, casalinga intercettata al mercato comunale.
"La verità è che questi ragazzi di colore stanno lì tutto il tempo con un cellulare in mano o a fare l'elemosina, ci sono le associazioni che garantiscono loro la possibilità di fare una doccia" racconta Giuseppe, pensionato che per una vita ha lavorato e gestito una pizzeria. "Se perdiamo il senso del rispetto e della solidarietà umana la nostra società è morta" spiega Manuela. E sul caso è intervenuta anche la Cgil di Imperia che attraverso una nota spiega: "Il sindaco di Ventimiglia ritiene di intervenire sugli sprechi di acqua operati dai migranti e lo fa chiudendo e spostando una fontana: sia mai che la sera qualche ragazzo di colore possa sciacquarsi, lavarsi o bere. Il precetto cristiano 'dar da bere agli assetati' non va molto di moda, anche se c'è chi passa il tempo a baciare il rosario. Noi sappiamo da che parte stare. Noi restiamo umani".
IL COMMENTO
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