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“Serve cercare opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari”. Così è scritto nero su bianco nell’analisi costi e benefici pubblicata on line dal ministero dei Trasporti in riferimento alla Gronda di Genova. Il By pass autostradale che nei progetti servirà a collegare Bolzaneto e Vesima senza passare dalla città. Ma da Roma arriva dunque uno stop all’opera, almeno così come è attualmente prevista nel progetto. Progetto che prevede un costo complessivo di 4,7 miliardi e dieci anni di lavori.
Subito son partite le critiche alla decisione. “Sarebbe un danno gigantesco per la città e per la Liguria tutta" hanno detto in una nota comune il governatore Toti e il sindaco di Genova Bucci. Sulla stessa lunghezza d’onda la dem Raffaella Paita che ritiene la Gronda un’opera fondamentale per lo sviluppo della città e della regione” ma mette nel mirino l’ex viceministro Rixi: “in un anno e mezzo al ministero non ha concluso nulla” dice Paita. Lo stesso Rixi, responsabile delle Infrastrutture della Lega rimarca invece il valore economico dell’opera ritenuto “assolutamente positivo e chiede che non si perda ulteriore tempo”. Soddisfazione arriva invece dal Movimento Cinque Stelle con il capogruppo in Regione Salvatore che vede riconosciuti a Roma le obiezioni avanzate dal suo partito: “E’ preferibile seguire lo scenario alternativo migliore, non la Gronda iniziale di Autostrade per l’Italia targata Benetton”.
E allora si fa largo di nuovo l’ipotesi della cosiddetta “gronda bassa” che rispetto al progetto bocciato dal ministero viaggerebbe più a valle, accostandosi di fatto al tracciato di quello sarà il nuovo ponte che sorgerà al posto del Morandi. E su questo punto è stato chiaro il ministro Toninelli: “La Gronda si farà e grazie al lavoro del Ministero sarà realizzata nei termini in cui è davvero utile a Genova e a tutti i cittadini italiani” ha ribadito Toninelli.
IL COMMENTO
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