
Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Padova, che ritiene il recluso "ancora pericoloso". La ricognizione fatta dal magistrato ha considerato vari fattori: il primo è che Bilancia non si sarebbe mai ravveduto dei suoi crimini, ritenendo di essere stato "posseduto" da una malattia negli anni in cui li ha commessi. Inoltre non avrebbe avviato con profitto un percorso di riabilitazione psicologica tale da far intendere di aver risolto i "disturbi di personalità" che lo affliggono. Infine, le relazioni della psicologa che lo segue evidenziano che non è certo che l'uomo sia in grado di "gestire adeguatamente momenti di frustrazione e rabbia nel momento in cui venisse a trovarsi al di fuori dell'ambiente contenitivo del carcere".
Bilancia aveva chiesto di uscire per andare a far visita a un bambino di otto anni con sindrome di Down, al quale devolve parte della sua pensione, e che sarebbe ospitato in una struttura di accoglienza padovana.
IL COMMENTO
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