Il 20 settembre sarà il d-day per banca Carige con un'assemblea degli azionisti che potrebbe decidersi grazie ad uno 0,1% delle azioni presenti al voto in più o in meno.
Per rendere valida infatti l’assemblea è necessario arrivare almeno al 20% dell’azionariato presente. Con la decisione che sembra ormai presa da Volpi, Mincione e Spinelli e dai piccoli azionisti, pare che non ci saranno problemi a raggiungere il quorum minimo.
Ma a quel punto bisogna vedere cosa deciderà l’azionista di maggioranza relativa Malacalza che detiene il 27% delle quote.
Qualora non partecipasse all'aumento di capitale, Malacalza potrebbe sempre aprire un contenzioso legale legato alle procedure e alle modalità dell'aumento stesso che gli impediscono di poter intervenire attivamente.
Qualora invece partecipasse, l'imprenditore genovese potrebbe schierarsi contro l’aumento e in tal caso si dovrebbe vedere sul filo di lana quale percentuale potrebbe raccogliere il si.
Ecco perché dunque l'assemblea del 20 settembre si annuncia ad alta tensione per azionisti e dipendenti qualora questa aumento di capitale non dovesse venir approvato.
economia
Banca Carige: alta tensione verso l'assemblea del 20 settembre
Molto dipenderà dalle scelte di Malacalza
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