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Opere e infrastrutture "possono essere un modo per aiutare l’ambiente"
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“I giovani che manifestano hanno ragione. È bello l’entusiasmo che hanno ed è giusto che difendano il loro futuro. Ma la difesa dell’ambiente non vuol dire politica dei no”. Così Giovanni Toti a Primocanale commenta la manifestazione legata allo sciopero del clima che a Genova e in Liguria ha visto una grande partecipazione.


Toti spiega che si può invertire l'attuale tendenza pensando che “bisogna uscire dall’idea che proteggere l’ambiente sia un ’no’ per tutto, strutturando il pese in maniera moderna, efficace ed efficiente per uno sviluppo sostenibile. I giovani ci mettono l’entusiasmo, la politica ci deve mettere le decisioni. Alcuni partiti politici pensano per contro, cinicamente, di strumentalizzare la situazione e riportarci indietro al passatonon si può pensare di tornare al Medioevo. Dobbiamo affrontare il futuro come una grande potenza economica, industriale, cuturale sociale, con i diritti e il denaro per le famiglie, senza che questo distrugga il nostro pianeta".


Toti sprona a comprendere che eseguire opere e infrastrutture può essere un modo per aiutare l’ambiente: "la Gronda di Genova è un esempio di tutela dell’ambiente: tenere camion con i motori accesi lontano dalle nostre città con una grande strada di scorrimento, alle spalle di Genova, consentirebbe di tutelare ambiente e lavoratori. L'ambiente non si protegge senza fare nulla, ma intervenendo, per esempio costruendo l’alta velocità, l'alta capacità ferroviaria, gli impianti di bio digestione per i rifiuti, le centrali eoliche e i pannelli solari".


Toti parla anche di politica. Sul tema delle autonomie si mostra sempre più scettico: "la volontà da parte nostra c’è, ma mi sembra tutto molto inchiodato. Continuo a pensare che se ci fosse una maggiore autonomia avremmo molta più capacità di movimento. Noi abbiamo fatto il possibile per avere voce in capitolo. Il nostro compito, ora, è di stimolare le istituzioni per dare maggiore potere decisionale ai liguri".


Il governatore della Liguria non sembra preoccupato della possibile alleanza Pd e M5S in Liguria. "Ma temo per la Liguria e per l’Italia. Sono due partiti con punti di vista diametralmente opposti su tutto e sono messi insieme solo da una fame di riscossa di poltrone, dopo aver tenuto la Liguria in una bolla di isolamento a protezione della loro insipienza. I liguri questo lo sanno e prima di votare contro le amministrazioni costruite in questi anni ci penseranno bene".


E sulle divisioni del centro destra ligure, da Imperia ad Alassio, sembra pronto a ricucire, in vista delle regionali, gli strappi che hanno caratterizzato quei territori: "non li ritengo avversari, con i sindaci del territorio collaboriamo sotto vari aspetti, sia con Scajola, sia con Melgrati. Credo che siano personalità collocabili nell'area di centrodestra, consapevoli dei traguardi raggiunti dall'amministrazione regionale. Immagino quindi di averli al nostro fianco, con il riconoscimento dei singoli punti di vista. Non vedo certo queste persone schierate con Pd o M5S, che vorrebbero far tornare la Liguria al passato".