cronaca

Un tessuto commerciale ancora in sofferenza che prova a ritornare alle vecchie abitudini
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Se da una parte lo skyline della Valpolcevera sta prendendo forma, dopo il varo del primo impalcato, dall’altra la rete commerciale di Certosa sta faticosamente provando a tornare alla normalità. Ma il percorso, tra alti e bassi, per alcune attività non vede ancora la luce in fondo al tunnel. “Abbiamo bisogno di aiuti, soprattutto per far capire alla gente che da qui (via Jori ndr) si può passare e magari, volendo, ci si può anche fermare a fare la spesa”, racconta a Primocanale Andrea, titolare di una pescheria di Certosa. “La mia dipendente ha deciso di licenziarci – ci confida Andrea – perché ha visto che non rientravo con le spese e facevo molta fatica. Un gesto che mi ha molto colpito e commosso". 

Ma poi c’è anche chi, fidelizzando da anni la propria clientela storica, è riuscito a contenere la crisi. E tra un calcolo e l’altro fissa i tempi per rimettere in carreggiata la ripresa, come ci spiega il titolare di un panificio in via Jori: “Siamo riusciti ad andare avanti con la nostra clientela di sempre solo grazie alla passione e alla dedizione che mettiamo nel nostro lavoro, puntando sulla qualità. Per riprendersi totalmente però ci vorrà ancora un anno”. Nel frattempo per il ‘Comitato degli abitanti ai confini della zona rossa’ sono arrivate le rassicurazioni del premier Conte sui detriti, la salute dei residenti, la condizione dei lavoratori, a seguito dell’incontro riservato avvenuto allo Spazio Ponte di porta Siberia. “Il presidente del consiglio ci ha riconosciuto un ruolo attivo e determinante in quelle che saranno le scelte per il futuro del quartiere”, ha detto Patrizia Bellotto, componente della presidenza del ‘Comitato degli abitanti ai confini della zona rossa’. “Insomma, siamo soddisfatti, è stato un incontro positivo”, aggiunge Bellotto.