“Abbiamo scritto una lettera al nuovo ministro alle Infrastrutture chiedendo un incontro a Genova per parlare di tante opere tra cui il tunnel della Valfontanabuona, aspettiamo una data”. Così Paolo Corsiglia, della giunta della Camera di commercio di Genova, esordisce durante Viaggio in Liguria, su un tema che da oltre 50 anni tiene in scacco la valle: siamo nella terra dell’oro nero, l’ardesia, che nonostante stia vivendo una crisi dovuta alla concorrenza del Far East, continua a portare affari e posti di lavoro insieme ad altre aziende multinazionali che lavorano con tutto il mondo.
Dal casello più vicino, Lavagna, ci si impiegano circa 40 minuti e più per raggiungere le varie aziende, mentre con il tunnel della Valfontanabuona ne basterebbero una decina: innesto tra Rapallo e Recco sulla A12 esistente, e “sbuco” a Moconesi attraverso due galleria di circa 2,5 km ciascuna è un breve viadotto. Progetto di fattibilità, visibile sul sito della Regione Liguria (CLICCA QUI)
“Noi temiamo che senza quest’opera prima o poi le aziende se ne vadano” tuonano Giancarlo Durante, vice presidente di Confindustria Tigullio e Franca Garbarino, presidente del Distretto del l’ardesia ligure. “Siamo stufi che se ne parli solo in campagna elettorale, si faccia qualcosa”. “A noi non interessa la diatriba del Governo con Autostrade sulla concessione, semmai si doveva pensare di considerare il tunnel come opera compensativa dopo il crollo di ponte Morandi”, spiega Gabriele Trossarello, assessore del Comune di Moconesi.
“Noi abbiamo fatto una lettera nel 2018, e parlo di 35 Comuni tra Pieve, Moneglia, Santo Stefano d’Aveto, Rapallo e altri, in cui con un ordine del giorno approvato dai vari consigli, chiedevamo alle istituzioni locali (Città metropolitana e Regione in primis) la realizzazione dell’opera che coinvolgerebbe un bacino di utenza di 200mila persone. Ci hanno proposto un’alternativa che non ci interessa”.
“Lo stesso ponte di Ferrada di Moconesi - spiega Gian Maria Morini del Comune di Tribogna - fu realizzato cinquant’anni fa pensando già all’innesto del tunnel della Valfontanabuona. E oggi purtroppo non abbiamo nulla in mano”. Anche i sindacati si sono mossi, nelle ore scorse, citando “il tunnel come una delle priorità” conferma Domenico del Favero, Cgil Tigullio, che insieme a Cisl e Uil ha inviato una lettera con le priorità della zona del Tigullio e dell’entroterra ai sindaci.
E che il tunnel lo vogliano tutti lo dimostra anche il fatto che gli stessi inquilini della casa che si trova proprio sopra a dove dovrebbe sorgere il nuovo casello, Tribogna, lo attendono nonostante possibili disagi legati e rumore e impatto ambientale, sognando in una manciata di minuti di sbucare nel mare di Rapallo: “Qualche anno fa i tecnici di Spea vennero a infilare nel nostro muro questo tondino di ferro, che, tracciando una linea immaginaria, porta al punto di innesto del tunnel” spiega Patrizia che abita lì. Accanto a quel tondino, unico segno tangibile, ad oggi, del tunnel dell’opera che non c’è.
cronaca
Tunnel, la Valfontanabuona scrive al Mit: “Senza si rischia la fuga delle aziende”
Un tema che da oltre 50 anni tiene in scacco la valle
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