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Tre allenatori hanno già detto no a Ferrero ed una settimana di lavoro se ne è andata
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Al ristorante può capitare di ordinare un tris di primi ed essere pure accontentati. Ma se anziché al tavolo di una cucina ci si siede su una bollente panchina di serie A esiste anche il rischio concreto di incassare altrettanti gran rifiuti. Come è capitato a Massimo Ferrero, a cui nell’ordine hanno detto di “no” Stefano Pioli, Rino Gattuso e Rudy Garcia. Così, a cinque giorni dall’addio a Di Francesco, la Sampdoria, ultima in classifica, è ancora senza allenatore ed una settimana di possibile lavoro, grazie alla sosta di campionato, se ne è praticamente andata.


Il presidente blucerchiato adesso sta cercando di convincere Claudio Ranieri, l’uomo del miracolo Leicester, alle soglie della pensione ma forse in vena di tentare un’ultima, complicata avventura. Ranieri, al di là della professionalità e della questione economica, è romano e romanista e questo lo rende molto attraente agli occhi del Viperetta. Le alternative, peraltro, non convincono:
 Gianni De Biasi, il tecnico del sì immediato ad Osti e Pecini, incontrati a Tortona, non allena nella serie A italiana dal 2010. Beppe Iachini, cuore Samp, nel massimo campionato non ha mai brillato e per ora la sua risulta soltanto un’autocandidatura, non essendo mai stato preso in considerazione. Ma potrebbe essere la soluzione più pratica, anche per ammorbidire la piazza. L’ipotesi Cesare Prandelli, invece, suona più come una provocazione che come una pista certa.


Insomma, dopo la tarantella societaria, tanto osteggiata dal povero Eusebio Di Francesco, l’ineffabile Massimo Ferrero ne ha inscenato un’altra, quella del nuovo allenatore chiamato a salvare la Sampdoria dal disastro della serie B. La prima tarantella è finita con uno scivolone, come testimonia la scelta di Gianluca Vialli di esporsi pubblicamente per la prima volta sotto l’egida della nazionale. La seconda tarantella sta ancora girando e chissà come si concluderà.


I tifosi della Samp assistono impotenti e attoniti. E tremano. Anche se, tra una contestazione a Ferrero e l’altra (nella foto l'ultima iniziativa), non perdono la loro proverbiale autoironia, come documentano i numerosi meme che stanno circolando in rete in queste ore drammatiche, vissute da una squadra senza testa da sabato scorso.