Claudio Ranieri è, di certo, un grande personaggio del calcio italiano e internazionale. La sua storia professionale è assurta addirittura a favola quando nel 2016 vinse lo scudetto con il Leicester, l’Atalanta di Inghilterra. Ma dietro questo risultato c’è anche tanta gavetta, sebbene in panchina abbia guidato per lo più club importanti. Nel 2007-2008, però, subentrò a Stefano Pioli nel Parma del pericolante presidente Ghirardi e lo condusse alla salvezza, benché all’ultima giornata.
L’anno scorso, invece, prese il posto proprio di Eusebio Di Francesco alla Roma: con sei vittorie, quattro pareggi e due sconfitte perse il piazzamento in Champions per soli tre punti. Tacciato di difensivismo, non a caso da calciatore venne notato da Helenio Herrera, profeta del solido e pragmatico 4-4-2, ha tuttavia dimostrato di sapersi adattare anche ad altri sistemi di gioco. Ranieri ha una peculiarità forse unica nel panorama degli allenatori: non ha mai perso un derby. Su questo argomento una volta ebbe a dire: “La mia vita è tutta un derby. Il derby, sotto certi aspetti, è la partita più facile perché è talmente vissuto dalla città e dalle tifoserie che un allenatore deve semplicemente controllare le emozioni: calmare l'ambiente, se c'è troppa euforia; tirarlo su quando è depresso”.
Grintoso in campo e in panchina, riservato nella vita privata. Al suo fianco c’è la moglie Rossana, che si divide tra le case di Roma e Londra, dove il tecnico ha investito una fetta consistente del suo robusto patrimonio economico. Ranieri ha una figlia, che si chiama Claudia. La sua vita e la sua carriera, si mormora da tempo, potrebbero diventare oggetto di un film.
IL COMMENTO
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