E' nato il coordinamento regionale di Liguria Popolare, ormai l'unica realtà politica 'civica' seduta tra i banchi del Consiglio regionale della Liguria nelle fila della maggioranza di centrodestra dopo la trasformazione in partito degli 'arancioni' del presidente Giovanni Toti. Ne fanno parte il consigliere regionale e presidente del movimento Andrea Costa per La Spezia, il consigliere regionale e capogruppo Gabriele Pisani per il Tigullio, il consigliere comunale di Spotorno Matteo Marcenaro per la provincia di Savona, il sanremese Antonio Bissolotti per Imperia e l'ex candidato alle elezioni europee uscito da FdI Ubaldo Borchi per Genova.
"Questa è la cabina di regia in vista delle prossime elezioni regionali", spiega Costa. "Sono più di cento gli amministratori locali che hanno scelto di aderire al nostro progetto. Liguria Popolare è ora presente in tutte e quattro le province liguri. Daremo il nostro contributo alla coalizione di centrodestra presentando le nostre liste, in ogni provincia saremo presenti", ha concluso Costa.
"Per Liguria Popolare la riflessione su come ripartire i sei seggi del listino dei nominati dopo la sua abolizione nell'ambito della riforma delle legge elettorale regionale è una discriminante, non c’è dubbio. Liguria Popolare propone il collegio regionale unico” aggiunge il consigliere regionale e presidente del movimento Andrea Costa a margine della presentazione del nuovo coordinamento regionale di Liguria Popolare.
La riforma delle legge elettorale regionale "non è un tema che rientra nel vincolo di maggioranza" ribadsce Costa. "Ragioniamo per gradi, il 18 ottobre sono previste le prime audizioni, poi inizierà il lavoro della commissione ristretta per la riforma della legge elettorale regionale di cui Liguria Popolare farà parte e dove ognuno cercherà di portare avanti la propria sensibilità” prevede Costa.
La proposta di legge di Liguria Popolare prevede l'abolizione del listino dei nominati dal candidato presidente della Regione vincente. "Ma il tema non è solo abolire o lasciare il listino, la riflessione vera che va fatta riguarda come ripartire i sei seggi del listino abolito per dare rappresentatività a tutti? - commenta Costa - Noi diciamo 'no' alla doppia preferenza di genere, siamo a favore della tripla preferenza come avviene alle elezioni europee, perchè con le tre preferenze l'elettore ha la libertà di scegliere chi ritiene più opportuno, una scelta di meritocrazia, con solo due preferenze di fatto la seconda è obbligata". "Noi proponiamo il collegio regionale unico, chi è più votato, ha più consenso e rappresenta più cittadini, viene eletto", aggiunge.
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Regionali 2020, nasce il coordinamento di Liguria Popolare: "Noi col centrodestra"
Unica realtà 'civica' seduta tra i banchi del Consiglio regionale
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