cronaca

Nuovi sviluppi, i documenti sarebbero serviti non solo per risparmiare sui lavori di manutenzione
1 minuto e 41 secondi di lettura
I falsi report sulle reali condizioni dei viadotti sarebbero serviti non solo a "risparmiare sui costi di manutenzione" ma anche a non avere "conseguenze pesantemente negative sul piano del contenzioso amministrativo e quindi sulla revoca della concessione". Lo scrive il pubblico ministero nella richiesta di misure cautelari ottenuto lo scorso settembre quando tre persone finirono ai domiciliari e sei interdette, tra tecnici e dirigenti di Autostrade per l'Italia e Spea.


"Dalle indagini appare che Autostrade, e per lei la dirigenza della società, abbia perseguito una serie di interessi caratterizzati da estrema spregiudicatezza spesso mediante condotte illecite", scrive il magistrato. Dai risparmi sui costi, riducendo i lavori necessari e minimizzando l'impatto economico degli stessi, alla parvenza di "salute" da mostrare ai mercati e ai nuovi azionisti (tedeschi e cinesi), passando per il rinnovo della concessione.

A decidere tutto è Autostrade, in particolare tramite Michele Donferri Mitelli (ex responsabile generale delle manutenzioni adesso licenziato dalla società). "Donferri decide direttamente in luogo dei tecnici di Spea le soluzioni tecniche da adottare e lo fa in modo illecito al fine di ridurre i costi che deriverebbero da una corretta applicazione delle norme dettate per la sicurezza collettiva", si legge nella richiesta. "C'è un pieno controllo da parte di Autostrade sulle decisioni di Spea, in modo così palese e autoritario da indurre addirittura i dipendenti di Spea a registrare le conversazioni e le riunioni con alti dirigenti Autostrade", si legge del documento.

"Se qualcuno ha fatto degli errori deve andare in galera perchè ci sono stati dei morti. Non ci sono discussioni, non ci sono scuse per nessuno se ci sono le colpe". Così Fabrizio Palenzona, presidente di Conftrasporto, nel corso del suo intervento al forum dell'associazione in corso a Cernobbio, parlando della tragedia del Ponte Morandi di Genova. Palenzona è anche presidente di Aiscat, l'associazione italiana delle società concessionarie autostradali, e in passato è stato presidente di Adr (gruppo Atlantia).