
I fatti contestati riguardano le mancate ispezioni nei cassoni, a partire dal 2013, dei viadotti Bisagno e Veilino, entrambi in A12. La procura aveva chiesto l'applicazione di misure cautelari ma il gip ha respinto. Il pubblico ministero Walter Cotugno, che coordina l'indagine del primo gruppo della guardia di finanza, impugnerà il rigetto davanti al Riesame. Secondo l'accusa, sarebbero state attestate falsamente attività di controlli, nelle relazioni semestrali, e di accertamento dello stato di conservazione senza in realtà avere mai fatto le ispezioni all'interno. Per la procura, il 'voto' dato ai viadotti sarebbe stato formulato in base a una verifica in realtà inesistente. Alcuni di loro erano già sotto accusa sia per il crollo del ponte sia per i falsi report.
A settembre il nuovo amministratore delegato Roberto Tomasi aveva incontrato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi e aveva assicurato massima trasparenza da parte dell'azienda. Erano partiti nuovi controlli, anche con società esterne, ed è stato deciso un piano di interventi sui viadotti più ammalorati, come il Bisagno. In alcuni casi effettivamente era emerso che parti delle strutture avevano coefficienti di degrado maggiori rispetto a quelli segnati nelle ultime relazioni.
IL COMMENTO
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