cronaca

Dalle 7 del mattino di venerdì 8 novembre
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Ventiquattr'ore di sciopero per l'intero Gruppo ArcelorMittal (ex Ilva) a partire dalle ore 7 di venerdi 8 novembre 2019, già programmato per il sito di Taranto, sono state indette da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm nazionali. In tutti gli altri stabilimenti, invece, le segreterie territoriali definiranno le modalita di mobilitazione Fim Fiom e Uilm "chiedono all'azienda l'immediato ritiro della procedura e al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si e firmato l'accordo del 06/09/2018 che garantirebbe la possibilita di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste.

Prosegue quindi il presidio di lavoratori davanti alla direzione dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto dopo la conferma della volontà di recesso del contratto da parte dell'azienda. Terminerà alle 15 lo sciopero di 24 ore proclamato dalla Fim. Nelle ultime ore Lakshmi Mittal e Aditya Mittal, padre e figlio, Ceo e Cfo della multinazionale franco-indiana, hanno posto una serie di condizioni per rimanere, tra cui il ricorso a cinquemila esuberi giudicati inaccettabili dal governo.

Intanto è già partita la procedura di retrocessione dei rami d'azienda con la 'restituzione' degli impianti e dei lavoratori all'Ilva in amministrazione straordinaria. Il premier Giuseppe Conte, che ha parlato di "allarme rosso", ha invitato i vertici aziendali a prendersi un paio di giorni per elaborare una proposta sostenibile, e ha annunciato che oggi pomeriggio aprirà un tavolo di crisi a cui saranno invitati anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e i sindacati.