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"L'acciaio deve rimanere in Italia e Genova"
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"Anche io, come il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sono pronto a scendere in piazza al fianco dei lavoratori ex Ilva. Vogliamo dimostrare che siamo tutti allineati nel trovare una soluzione che vada bene sia per l'industria dell'acciaio, sia per i dipendenti, sia per l'ottimizzazione delle aree che abbiamo per ottenere il miglior effetto sull'economia della citta'". Così, il sindaco di Genova, Marco Bucci.

Il primo cittadino si sofferma sulla questione delle aree in concessione allo stabilimento siderurgico di Cornigliano, 1,1 milioni di metri quadrati previsti dall'accordo di programma del 2005 per lo spegnimento delle lavorazioni a caldo, in parte non utilizzate dallo stabilimento siderurgico. "Possiamo valutare di gestire le aree in eccesso, magari in collaborazione con i vertici dell'ex Ilva, per avere un maggiore rendimento nell'area di ArcelorMittal, abbiamo circa un posto di lavoro ogni 900 metri quadrati. Nelle aziende di software, ce n'è uno ogni 15-20 metri quadrati", afferma Bucci.

Certo, ammette il sindaco, non tutti i lavori hanno bisogno degli stessi spazi "ma bisogna proiettarsi in un mondo moderno dove l'occupazione per metro quadro può e deve aumentare, e così la produttività delle aree che abbiamo". Il primo cittadino, in ogni caso, precisa che "questo ragionamento non va fatto a scapito delle aziende che già esistono, come l'ex Ilva. Ma non si fa a scapito delle aziende che già esistono, sarebbe un grave errore. L'acciaio deve rimanere in Italia e Genova. A Cornigliano abbiamo circa 1.500 persone: quei posti di lavoro li dobbiamo mantenere e, anzi, sviluppare come previsto dal piano di investimenti di ArcerlorMittal". 
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