
Il cantiere sarà completamente sotterraneo e tra i criteri per l'assegnazione dell'appalto verrà dato particolare valore alla qualità dello scavo, alla riduzione dell'impatto per la città, ai tempi di realizzazione dell'opera e al recupero dei materiali da scavo. Assieme ai lavori della nuova copertura dello stesso Bisagno, che si completeranno a fine 2020, verrà assicurato il deflusso complessivo di 1.300 metri cubi d'acqua al secondo che, secondo i modelli statistici, sono in grado di rispondere alla piena duecentennale del torrente.
La progettazione esecutiva dell'opera è stata affidata, nell'agosto 2017, al raggruppamento temporaneo di impresa capitanato da Rocksoil, dell'ex ministro Pietro Lunardi, per poco meno di 3,8 milioni, compresa l'opzione per la direzione lavori. Nelle prossime ore verrà nominata la commissione tecnica incaricata di valutare le offerte, di cui farà parte anche un componente scelto dalla Regione Liguria. "Al netto del Ponte Morandi si tratta dell'opera più importante per la messa in sicurezza di Genova. E di una delle più importanti, per importo e dimensione, a livello nazionale ed europeo sulla messa in sicurezza idrogeologica", commenta all'agenzia Dire l'assessore alla Difesa del suolo della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone. Si tratta dell'ultimo tassello del pacchetto di interventi strutturali previsti per raggiungere un adeguato livello di mitigazione del rischio idraulico nelle aree limitrofe al torrente, nel corso degli anni duramente colpite da diversi eventi alluvionali che hanno causato la perdita di numerose vite umane, oltre a centinaia di milioni di euro di danni.
IL COMMENTO
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