
"All'epoca dell'Accordo di programma che ha chiuso le lavorazioni a caldo dell'Ilva, chi gestiva l'azienda ha distribuito su un milione di metri quadrati di grande valore impianti che potevano essere invece concentrati su 300-400 mila metri, cosa che avrebbe consentito uno sviluppo duale oltre alla logistica dell'acciaio. Credo che un ragionamento per riconsiderare in maniera positiva l'Accordo di programma si debba ancora fare proprio per valorizzare meglio il rilancio, che auspichiamo, di Ilva e anche per dare l'opportunità a Genova di essere un grande polo logistico", incalza Merlo.
"Dal punto di vista degli spazi di questo porto e di questa città è apprezzabile individuare sul territorio zone logistiche anche in Valbisagno e Valpolcevera, ma abbiamo aree che sono state distribuite funzionalmente male a Cornigliano e che sono sottoutilizzate e potrebbero avere dal punto di vista della funzione logistica un ruolo centrale", ha concluso Merlo.
Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha ribadito l'importanza delle aree e della tesi sostenuta da Rossi al Mise durante l'incontro col ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli sul futuro degli stabilimenti ex Ilva, insieme al presidente della regione Giovanni Toti. "Abbiamo posto sul tavolo il tema che riguarda in particolare i genovesi delle aree, sono aree importanti dentro il porto che potrebbero essere scorporate dall'impianto e utilizzate per tantissime altre attivita' e altre possibilita' occupazionali", ha evidenziato Bucci.
IL COMMENTO
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