
"Potresti essere tu Bansky, per quanto ne sappiamo", ironizza il curatore inglese Acoris Andipa, persona chiave per l'organizzazione di questa mostra. "Lavorare con un artista che vuole rimanere anonimo ha anche il suo fascino, fa parte del gioco: pianificare questo allestimento è stato molto semplice, in realtà, grazie a Palazzo Ducale e alla notorietà in Italia di questo artista".
Una mostra che viene incontro soprattutto ai giovani, mentre intanto a Palazzo Ducale è già un successo quella dedicata agli Anni Venti e quella di Hitchcock. "Abbiamo fatto un grande lavoro come Fondazione nella creazione di didascalie per spiegare la filosofia di un artista poliedrico", commenta Serena Bertolucci direttore di Palazzo Ducale. "Questa è davvero una mostra da non perdere, proprio per come la abbiamo strutturata, e ne andiamo davvero orgogliosi".
IL COMMENTO
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