Nel mese di aprile scorso una 56enne originaria di Benevento residente in Val di Magra, di professione badante, picchiò selvaggiamente la sua ex datrice di lavoro, arrivando addirittura a minacciarla di morte dicendole che, se non avesse ritirato la denuncia, sarebbe tornata per ucciderla, come la pensionata vittima dell’aggressione raccontò successivamente ai Carabinieri.
Così la collaboratrice domestica, nel maggio successivo, finì agli arresti domiciliari, sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro grazie al braccialetto elettronico, in attesa di essere giudicata dal Tribunale della Spezia per i reati di aggressione, lesioni gravi e gravissime, minacce, furto in abitazione e violazione di domicilio.
Oggi, dopo la condanna a due anni e mezzo di reclusione ed una multa di €.600,00, inflittagli dal Giudice, la donna è stata nuovamente arrestata e questa volta tradotta al carcere femminile di Genova Pontedecimo, dove sconterà per intero la sua pena. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Stazione di Ceparana.
La storia inizia nel 2017 quando la donna lavorava alle dipendenze della sua vittima con la mansione di badante e tuttofare. I padroni di casa, nel tempo, avevano però constatato l’ammanco di alcuni oggetti tra i più disparati: dagli utensili della cucina, a spiccioli lasciati sugli scaffali, a suppellettili di arredamento e, giunti alla conclusione che proprio la badante fosse la responsabile di quegli ammanchi, venendo meno la fiducia, avevano interrotto il rapporto lavorativo; ma la badante non si era data per vinta ed aveva presentato ricorso contro quel licenziamento, con una causa intentata contro la ex datrice di lavoro.
Ma, come hanno accertato poi i Carabinieri, nonostante il ricorso in atto, l’ex dipendente ha deciso autonomamente le modalità di “risarcimento”. Conoscendo profondamente le abitudini dei padroni di casa, ed in particolare gli orari in cui all’interno dell’abitazione non era presente nessuno, la donna ne ha approfittato più volte per introdurvisi, avendo sempre la disponibilità delle chiavi, portando via in più di un’occasione sempre qualcosa di prezioso. L’ultimo episodio risale ad aprile scorso quando la ex badante, durante un furto, ha picchiato l’ex datrice di lavoro che era rientrata a casa in anticipo e l’aveva sorpresa. Oggi la giustizia ha definitivamente fatto il suo corso, con le porte del carcere genovese che si sono aperte per la ex badante.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più