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Inoltre per fare un gol bisogna rivolgersi alla Madonna della Guardia col capocannoniere Kouame che ha già finito la stagione per infortunio e con un mercato in cui Preziosi si capisce non intende, o non può, spendere e così va a caccia di prestiti. Ecco ci vorrebbe un “Gratta e Vinci”, una botta di deretano. Ma a togliere la speranza è pure il fatto che Paperino Genoa perde pure quando meriterebbe almeno di pareggiare, vedi col Toro con due pali colpiti, e lascia ben 5 punti alla compagnia nei letali minuti di recupero. La tifoseria ora è pure inferocita e dopo l’ennesimo Ko stagionale con i granata, la Nord e non solo ha mandato tutti a quel paese davanti al brutto spettacolo: proprietario in primis che ha inculcato a tutti che le plusvalenze servono più dei punti e calciatori finora salvati dalle critiche ma a tutto c’è un limite. Il clima dunque è nuovamente torvo e non poteva essere altrimenti.
Chi salva il Grifone? Con l’ottimismo a tutti i costi persino fuori luogo quanto apprendere in piena zona retrocessione che Agudelo ama il centro storico e che Lerager ha i cavalli in Danimarca, non si va distante. Un consiglio: queste cose si facevano ai tempi di Spinelli e Skuharvy quando si andava in Uefa e anche con questa dirigenza e Gasperini sulla via dell’Europa. In pratica si stanno perdendo i confini della realtà. C’è uno distacco pauroso tra il campo, la classifica gli umori e le sale di Villa Rostan illuminata di rossoblu. Comunque costa poco crederle mister, con la speranza che sia solo un momento e non come ormai pare a molti un incubo. Il Genoa può salvarsi ma prenda coscienza di quello che gli succede intorno e la classifica purtroppo è da un po’ che segna il peggio.
IL COMMENTO
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