
Una frase magari uscita male e giustificabile anche dalla non perfetta conoscenza della lingua italiana da parte del giovane giocatore blucerchiato, ma che lascia filtrare, sia pure inconsapevolmente, quale sia la condizione mentale della Sampdoria: una squadra senza anima, non predisposta alla lotta e al sacrificio. Requisiti indispensabili per salvarsi.
Sul perché di questo atteggiamento, ogni risposta è lecita. Di certo il turbinio di calciatori, dirigenti e allenatori della gestione Ferrero ha prodotto questo risultato: non esiste senso di appartenenza o almeno la consapevolezza di lottare per qualcosa o qualcuno. Manca, insomma, un'identità.
La speranza è che Ranieri, dall'alto della sua esperienza, riesca a a riprendere in mano la situazione, già a cominciare dalla partita di domenica con il Parma alle 18. La Coppa Italia a Cagliari è solo un appuntamento formale e nulla più.
IL COMMENTO
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