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Sicuramente bisogna evitare di giocare con le parole...
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Ci sono giorni in cui la comunicazione aziendale è più divertente di una battuta di Maurizio Crozza. Gli autori di 'Fratelli di Crozza' dovrebbero fare un altarino ai 'comunicatori' di Autostrade e Alitalia per il campionario di battute che ci riservano un comunicato stampa dopo l'altro. Peraltro, visto che i destini della capogruppo Atlantia e di Alitalia sembrano destinati anche ad accomunarsi, si potrebbe pensare perfino a una strategia comune per fare 'squadra' fin d'ora.

Battuta numero 1: "Autostrade per l'Italia, società del gruppo Atlantia, accelera gli investimenti in manutenzione, portando la capacità di spesa a 500 milioni di euro nei prossimi due anni". Se non ci fossero di mezzo 43 morti, famiglie distrutte, imprenditori che ogni giorno perdono migliaia di euro, lavoratori che ogni giorno sentono traballare il posto a causa di ponti e viadotti più ballerini della loro poltrona, verrebbe quasi da credergli. La domanda è: perché non l'avete fatto prima? Se i magistrati del Riesame scrivono, nero su bianco, della chiara "volontà di risparmio sulla manutenzione dei viadotti", dovremmo ancora fare l'applauso e ringraziare la famiglia Benetton e i suoi manager per tanta grazia? 500 milioni sono solo lo scarno anticipo per quanto non è stato fatto prima, cari 'maghi' della comunicazione di Atlantia e società collegate. L'imperativo è: rimettere a posto i viadotti su cui la magistratura sta indagando. Non state facendo un favore al Paese, state cercando di salvare la faccia.

Battuta numero 2: Autostrade "pubblicherà un bando per attività di manutenzione di un importo di circa 300 milioni di euro da realizzare nel prossimo biennio. Inoltre, nei limiti consentiti dalla vigente normativa, chiederà autorizzazione al Ministero per affidare circa 200 milioni di euro alla società collegata Pavimental". Cioè? Autostrade affida (ancora una volta) i lavori da effettuare a una ditta dello stesso gruppo Atlantia. Come se i lavori di casa li affidassi a mio cugino, a mio fratello, a mio zio. Soldi che da un lato escono e dall'altro entrano, voci sui controlli che da un orecchio entrano e dall'altro escono. Cari 'maghi' della comunicazione di Atlantia e società collegate, ma pensate davvero che gli italiani e i liguri abbiano l'anello al naso?

Battuta numero 3 (tenetevi forte): "Cresce la soddisfazione dei passeggeri Alitalia nel 2019 rispetto ai due anni precedenti. Le ultime indagini di gradimento evidenziano che, nel periodo gennaio-novembre 2019, la percentuale di viaggiatori soddisfatti ha raggiunto l'88,2%, un dato in aumento del 2,5% sullo stesso periodo del 2018 e del 5% rispetto al 2017". E la compagnia di bandiera (a mezz'asta) ci fa sapere - bontà sua - che le risposte sono arrivate attraverso un formulario via mail. Ma lo stesso formulario è stato mandato ai passeggeri in partenza o arrivo anche in Liguria? C'era una domanda anche sull'ingiustificato caro-biglietti o si limitavano al gradimento sul gusto del caffè servito a bordo? L'indagine di Skytrax invece, fra le più rinomate della categoria, si basa sulle valutazioni espresse da oltre 20 milioni di passeggeri provenienti da circa 100 paesi e dice ben altra cosa: 72esimo posto nel mondo (era 75esima nel 2018). Ma chiedete ai viaggiatori del Genova-Roma, con biglietti a cifre da volo intercontinentale, cosa ne pensano del grado di soddisfazione per Alitalia. Il pragmatismo genovese vi stupirebbe per sintesi ed efficacia.

C'è sicuramente molto lavoro da fare, per entrambi i gruppi industriali. Sicuramente bisogna evitare di giocare con le parole. I liguri e gli italiani meritano rispetto, non la solita quotidiana supercazzola (così come definita sullo Zingarelli).