“Se il gruppo Contship non avvia con urgenza i lavori di ampliamento del molo Garibaldi credo che l’Autorità di Sistema Portuale debba revocare la concessione per quello specifico progetto”: Pierluigi Peracchini, come oggi si suol dire, ‘l’ha toccata piano’, affidando all’Ansa una dichiarazione durissima nei confronti del più importante terminalista della città.
Tra il sindaco e l’azienda che gestisce il La Spezia Container Terminal i rapporti erano da tempo ai minimi storici: troppo e “ingiustificabile” il ritardo con cui il terminalista stava gestendo la partita dell’ampliamento dell’infrastruttura, lontano il management, incerto il mantenimento dei livelli occupazionali. Il primo cittadino teme, evidentemente, la smobilitazione, un cambiamento di strategie: “Stanno investendo in Marocco mentre qui non stanno realizzando le opere per ospitare le grandi navi”.
E poi c’è la storia della lavoratrice licenziata qualche giorno fa, in seguito alla ristrutturazione di un settore operativo: “Un caso singolo da non strumentalizzare”, aveva detto l’azienda incassando anche l’appoggio della locale Confinustria, ma foriero comunque di ulteriori tensioni che avevano spinto Peracchini a non partecipare al tradizionale brindisi di Natale di Lsct.
Un terremoto che ha provocato reazioni immediate da parte di quasi tutti i diretti interessati: quasi, in realtà, perché il gruppo Contship non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali anche se dall’azienda trapela un “forte disappunto” che potrebbe persino sfociare in querele.
Carla Roncallo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, chiamata direttamente in causa dalle parole del Sindaco si è affidata a un comunicato politicamente correttissimo: “Abbiamo recentemente avuto un incontro chiarificatore sulle intenzioni di Contship che ci ha rassicurati sull’imminente avvio dei lavori, siamo quindi fiduciosi che gli impegni presi vengano mantenuti e crediamo che non si debbano neanche immaginare scenari alternativi. Tuttavia – prosegue la presidente del porto – rispettosi del richiamo del Sindaco e consapevoli della delicatezza complessiva che l’argomento riveste, rassicuriamo che nulla sarà lasciato al caso e, se necessario, si interverrà nei tempi e modi più opportuni per l’interesse del porto”.
Ma se Carla Roncallo, con tono presidenziale, prova a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, Spedizionieri e Agenti Marittimi del porto della Spezia usano un linguaggio ben meno felpato: “Apprese le dichiarazioni del sindaco della Spezia esprimiamo sorpresa e sconcerto per una presa di posizione che ha l'effetto di provocare danni incalcolabili all'immagine, all'economia e al lavoro di migliaia di addetti del secondo Porto Italiano per efficienza e redditività”. Un attacco diretto al Sindaco, dunque.
Che cosa ha portato alle parole di Peracchini? E, soprattutto, qual è il futuro del porto della Spezia che regge i suoi importantissimi numeri soprattutto sulla capacità competitiva di Contship? Sono questi i temi che non lasciano dormire tranquille le migliaia di famiglie che, in modo più o meno diretto, lavorano nel porto. Il risentimento del Sindaco nei confronti del terminalista è sincero e maturato nel tempo: il distacco del management, più volte sottolineato dal Primo Cittadino, è fonte di grave preoccupazione da tempo. Quanto sia legittima questa preoccupazione è parte integrante del secondo tema, il futuro.
Lsct alla Spezia dà lavoro a oltre 600 dipendenti diretti e ha in programma un piano di investimenti da 250 milioni di Euro: ma, oltre i numeri ufficiali, emergono preoccupazioni circa il mantenimento di questi livelli occupazionali. Del resto la recentissima scottatura subita dal porto di Cagliari, con Contship che ha lasciato lo scalo, autorizza a qualche fuga in avanti, soprattutto da parte di un Sindaco che deve prevenire ogni possibile crisi.
La Spezia, però, ha caratteristiche molto diverse: movimenta oltre un milione e mezzo di Teu ogni anno, ha dati di intermodalità di altissimo profilo, ha messo in campo investimenti importanti sia sul fronte ferroviario che su quello della semplificazione logistica, la recente apertura del centro unico di Servizi alle Merci di Santo Stefano Magra ne è un esempio. Si tratta di un porto, quindi, molto ambito e importante anche nel complessivo sistema Contship che gestisce anche i terminal di Salerno, Ravenna, Tangeri e l’hub intermodale di Melzo. Non è Cagliari, dunque. Né Gioia Tauro, altro terreno su cui Contship si è recentemente scontrata.
Una bolla di sapone natalizia? Forse. Resta il fatto che il completamento rapido dei lavori sul molo Garibaldi è essenziale per liberare calata Paita, dove sorgerà la nuova stazione Marittima che sarà gestita da Msc, Costa e Royal Carribean: tre colossi che temono di restare bloccati da un contenzioso che non li riguarda. Ecco perché nel suo raffinato politichese Carla Roncallo assicura che “se necessario si interverrà”. Speriamo non serva.
porti e logistica
Peracchini contro Contship, il porto della Spezia rischia un terremoto
Ma lo scalo del levante ligure non è Cagliari o Gioia Tauro
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