cronaca

Sotto l'occhio del ciclone le modifiche attuate dall'ex ministro Delrio
1 minuto e 37 secondi di lettura
"Come farà la Città Metropolitana a fare i tagli erba se non ha a capitolo i soldi?" se lo chiede il sindaco di Mignanego Maria Grazia Grondona. Il bilancio della Città metropolitana di Genova è stato approvato con un voto che ha visto 30 sindaci favorevoli, 7 astenuti e 5 contrari. Tre invece i sindaci assenti. Ma tra le stanze di Palazzo Doria-Spinola, sede dell'ente, non mancano le polemiche.

"Avere uno schema corrente ridotta rispetto a quella dell'anno scorso non può che preoccuparmi. Contesto metodo e merito, c'è stata una mancanza di spiegazioni e poi non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di approfondire i documenti" spiega ancora Grondona che punta il dito anche sul sindaco della città metropolitana Bucci. Il bilancio preventivo 2020/2022 si chiude con 277 milioni di euro. Fondi minori rispetto agli anni passati. Sotto l'occhio del ciclone la riforma Delrio studiata e messa in campo dal ministro dell'allora governo Renzi. Un sistema che è rimasto monco con le province che sarebbero dovute sparire e invece ancora oggi sono attive. A Genova è diventata Città Metropolitana ma l'estensione territoriale è rimasta identica. Quello che è cambiato sono le risorse a disposizione e di conseguenza il personale operativo, notevolmente ridotte rispetto al periodo pre riforma scritta da Delrio.


"Il settore più a rischio sono le strade - aggiunge Grondona -, sono un problema di tutti, noi facciamo fatica a tenere pulite le nostre. Lo scorso anno il taglio erba è stato fatto ad agosto, un tempo veniva fatto due volte all'anno. Abbiamo chiesto come farà la Città Metropolitana a fare dei bandi di gara per affidare esternamente i lavori per il taglio erba se non ha a capitolo i soldi per fare i lavori". Per i sindaci dell'entroterra un problema in più considerando le condizioni delle strade e la necessità di tanti studenti di spostarsi per raggiungere la propria sede scolastica.