cronaca

Verifiche della Dia nei cantieri, il Mit riflette ancora sulle concessioni
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Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha respinto la richiesta di uno dei legali degli imputati di acquisire tutte le registrazioni delle riunioni tra i periti e i consulenti delle parti. La richiesta, nel corso dell' udienza del secondo incidente probatorio, è stata avanzata dall'avvocato Giorgio Perroni che difende Michele Donferri Mitelli, ex numero tre di Autostrade, indagato insieme ad altre 70 persone e le due società Autostrade e Spea.

La discussione è collegata alle presunte 'pressioni' segnalate dai consulenti del gip e ricevute dai colleghi di parte, emerse in seguito alla richiesta di alcuni consulenti degli indagati di effettuare prove di carico su una trave dell'impalcato, alla quale i periti del gip si sarebbero opposti sostenendo che non servissero. Il gip Nutini aveva quindi inoltrato alla procura la segnalazione e il verbale dell'incontro (LEGGI QUI).


"Nessuno si deve vendere". E' la frase pronunciata da uno dei consulenti degli indagati nell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi nei confronti dei periti del gip Angela Nutini e finita nella segnalazione da parte del giudice alla procura di Genova. Una frase "strumentalizzata" secondo i legali degli indagati che hanno sollevato la questione nel corso dell'udienza del secondo incidente probatorio e che potrebbe avere ancora strascichi in aula. La frase era stata detta nel corso delle ultime riunioni tra tecnici di dicembre dove alcune parti avevano chiesto una prova e gli era stata negata.

Gli animi si erano infiammati fino alla fatidica frase.
A quel punto i tre professori avevano scritto delle "pressioni costanti che rendevano poco sereno lo svolgimento del loro lavoro" al gip che a sua volta aveva trasmesso gli atti in procura. La segnalazione è adesso in mano al procuratore aggiunto Francesco Pinto che ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per oltraggio a pubblico ufficiale. Il problema, ha sollevato in aula l'avvocato Giorgio Perroni, legale di Michele Donferri Mitelli (ex responsabile delle Manutenzioni di Autostrade), è che quelle frasi sarebbero state "strumentalizzate" visto che ai pubblici ministeri sarebbe arrivata solo una parte delle registrazioni e non l'audio completo. La vicenda potrebbe diventare un nuovo intoppo per il secondo incidente probatorio, quello sulle cause del cedimento del ponte, se gli avvocati dovessero ravvisare estremi per una possibile astensione dei periti. Il gip ha fissato l'udienza ad aprile ma la consegna della perizia potrebbe slittare a giugno.

Lo scorso luglio si era concluso il primo incidente probatorio:
l'accertamento in cui erano stati inviati alcuni reperti in un laboratorio in Svizzera, dove era stato appurato il degrado dei trefoli che sostenevano il ponte ma anche difetti nella costruzione dell'opera e aveva "fotografato" il viadotto dopo il crollo e lo stato delle sue parti collassate. Intanto proseguono le indagini in quello che è ormai un vero e proprio vaso di pandora: dall'inchiesta madre sul crollo del Morandi a quella sui report ammorbiditi dei controlli sui viadotti, alle barriere antirumore non conformi e pericolose per gli automobilisti, fino all'ultima sulle gallerie dopo il crollo di due tonnellate e mezzo dalla volta del tunnel Bertè.

CONTROLLI DELLA DIA -
I lavori di demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto del 2016 e le cosiddette 'Grandi Opere'. Sono questi i principali settori nei quali la Direzione investigativa antimafia ha svolto le sue attività di verifica in relazione alle procedure di affidamento ed esecuzione degli appalti pubblici nel primo semestre del 2019. Nel semestre in esame, riporta la Relazione semestrale della Dia, sono stati eseguiti, in particolare, 544 monitoraggi, nei confronti di altrettante imprese. Nello stesso tempo, sono stati eseguiti accertamenti nei confronti di 13.004 persone fisiche, a vario titolo collegate alle suddette imprese.

MINISTRO E CONCESSIONI - "Io non l'ho letto, non mi è stato inviato, quindi non so di preciso che cosa preveda, ma vedrete che la cosa più importante, che emergerà dalla nostra decisione, è la serietà con la quale la prenderemo e la serietà delle conseguenze di quella decisione", ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, a margine di un'iniziativa a Bologna, rispondendo a chi le chiedeva se il piano industriale presentato da Autostrade potesse incidere sull'eventuale revoca delle concessioni autostradali. "La decisione del governo viene presa sulla base di una serie parametri che riguardano il passato e che riguardano alcune garanzie organizzative per il futuro", ha chiosato il ministro.