
Nel frattempo la vicenda gudiziaria attorno al polo industriale di Taranto va avanti. Per la Procura di Milano ad Arcelor Mittal sfugge "il concetto di interesse pubblico" e quindi, nel chiedere l'estromissione dei pm dal contenzioso civile con l'ex Ilva "non riesce in concreto a rappresentarsi l'interesse perseguito da questo ufficio" né a comprendere la richiesta fatta "in sede cautelare". "Si ricorda infatti - scrivono i pm nella memoria depositata oggi - come il recesso dai contratti di affitto (...) arrechi un irreparabile nocumento ad impianti industriali strategici a presidio della cui integrità sono facilmente invocabili anche norme sanzionatorie penali".
Preoccupazione anche a Genova. A Cornigliano le conseguenze dirette di quello che accade a Taranto non lasciano passare sonni tranquilli. Mittal negli scorsi giorni ha comunicato la conferma dei trattamenti economici e normativi della contrattazione aziendale in vigore presso la società Ilva fino alla ridefinizione di un nuovo accordo. Una buona notizia ma le ombre che aleggiano sul futuro dell'acciaieria proccupano e non poco. Il tema sul futuro dell'ex Ilva resta al centro dell'agenda politica ed economica. A Genova l'appuntamento è per martedì 21 gennaio quando i delegati sindacali discuteranno con Regione e Comune le mosse da seguire. La settimana dopo, il 27 gennaio, è previsto invece l'incontro tra i rappresentanti di Arcelor e i sindacati nello stabilimento di Cornigliano. La parola d'ordine di sindacati e lavoratori è la stessa: vale l'accordo di settembre 2018 e non ci devono essere esuberi.
IL COMMENTO
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