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L'analisi sul post voto in Emilia Romagna e Calabria del governatore
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Quello di Bonaccini in Emilia Romagna " un modello di campagna elettorale che assomiglia molto a quello che faremo noi in Liguria in cui rivendicheremo quanto fatto in questi anni e metteremo sul tavolo i progetti per il futuro. Abbiamo una coalizione di centrodestra unita, si allargher alla mia lista ed altre liste, penso ad esempio a Liguria Popolare e poi braccia spalancate a chiunque voglia aggiungersi". Ospite di Primocanale il governatore della Liguria Giovanni Toti commenta il voto in Emilia Romagna e Calabria e mette nel mirino le elezioni regionali di primavera quando tutti i liguri saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente della Regione.


"Uno a uno palla al centro. Il bilancio in questi anni assolutamente favorevole al centrodestra che ha un trend positivo" in termini di regioni guadagnate alle urne spiega ancora Toti. "Credo abbia fatto bene all'Emilia Romagna l'alta partecipazione, poi Bonaccini ha fatto la differenza, ha governato bene. Salvini ha fatto una grande campagna e credo che gli vada riconosciuto". E poi ancora ancora il governatore entra nel tema delle percentuali portate in emilia dalle diverse componenti del centrodestra: "Salvini ha ragione quando dice che mancato soprattutto il centro in Emilia. La nostra era una partecipazione che abbiamo fatto per dimostrare che siamo fedeli alla coalizione di centrodestra anche in una situazione di fatica perch in Emilia non siamo radicati nel territorio" puntualizza il governatore e leader di cambiamo! che poi sposta l'analisi alla calabria: "L ha vinto il centrodestra perch si usciva da una situazione difficile in una regione che per sviluppo, occupazione e crescita ha credo i peggiori risultati europei. Il centrodestra con una campagna moderata ha convinto gli elettori".


L'analisi si sposta sui candidati del centrosinistra anche alla ricerca di un nome su cui far convergere i partiti, la discussione nell'area politica aperta e il governatore non si esprime e aspetta: "Per ora guardo, chiunque sar lo considerer un avversario politico e non un nemico, spero porti qualche contributo alla discussione. Dopodich la Liguria in questi anni ha voltato pagina. Abbiamo fatto tantissimo, abbiamo dovuto affrontare il ponte Morandi, la mareggiata e credo che altri cinque anni siano fondamentali per poter continuare a perseguire gli obiettivi. Forza Italia? Serve un centro che sia capace di attirare elettori. Sono per il partito unico di centrodestra" spiega Toti.

L'elezione in Emilia e l'analisi sui risultati era la data che si aspettava per far ufficialmente partire la corsa alla presidenza anche in Liguria. Insieme a questa si fa largo la caccia anche al posto in lista dove spesso non mancando diatribe e scontro anche interni: "Spero di no - commenta Toti, anche se umano che i candidati facciano la propria corsa, ma bisogna essere concentrati nello spiegare bene cosa ha fatto in questo periodo l'amministrazione che sta facendo della Liguria non pi un posto rannicchiato e chiuso ma aperto e alla ricerca di un posto al sole".


IL DIBATTITO POLITICO - Quattro rappresentanti di quattro partiti. Il giorno dopo le elezioni regionali il dibattito si accende, anche in Liguria. Il voto in Emilia al centro di tutto ma si parlato anche di lavoro, sanit e soprattutto infrastrutture con le opere che da tempo la Liguria aspetta per uscire dall'isolamento. Prima di tutta c' l'attesa per la nomina da parte del governo del commissario per il nodo ferroviario e il terzo valico ferma al palo a Roma in attesa di una firma. Ma la discussione ha preso anima soprattutto sul post Emilia Romagna.

Alberto Pandolfo, segretario provinciale del Pd analizza il voto: "Il buon governo dell'Emilia Romagna un buon modello da esportare da altre parti d'Italia. Ora in Liguria il tempo maturo per fare una scelta di nome ma soprattutto di programma. Certamente ora gli equilibri del governo cambiamo". Sono diversi nomi che sono circolati in questo periodo da Mansardo al rettore dell'Universit di Genova Comanducci fino ad arrivare a Ferruccio Sansa. "Credo comunque che ancora c' da valutare - spiega ancora Pandolfo -, sono tutti nomi di alto profilo ma ancora non c' una scelta, serve incontrasi e definire tutto".


Poi lo sguardo si sposta anche sulla possibile sinergia con i Cinque Stelle in modo da presentare un candidato unico capace di contrastare l'uscente governatore Toti. La piattaforma Rousseau ha confermato Alice Salvatore, endorsement confermato anche dal reggente del Movimento vito Crimi dopo una riunione fiume a Roma per il post voto delle regionali in Emilia e Calabria.  "Possiamo lanciare un salvagente ai Cinque stelle - spiega sul tema Pandolfo -. Credo ci siano delle occasioni da cogliere per poter modificare dle cose, qui si condiviso un periodo di opposizione che ha permesso di condividere diverse tematiche, ci pu essere un terreno di contatto".


Luca Pastorino deputato genovese di Viva guarda le elezioni in Emilia Romagna e pensa gi all'appuntamento primaverile in Liguria. Il Modello Bonaccini ha funzionato e allora forte parte la corsa al nome capace di unire tutte le sinistre nelle sue diverse sfaccettature. Da mesi nelle segrete stanze si discute, il voto Emiliano Romagnolo rappresentava lo spartiacque, da qui in poi l'obiettivo trovare la quadra: "Serve un candidato che tenga insieme pi anime - sottolinea Pastorino -. Bisogna imparare la lezione dell'Emilia Romagna ma necessario guardare anche un dato, le periferie sono andate prevalentemente alla Lega mentre il centrosinsitra ha preso i voti in citt. Sulla corda elettorale bisogna partire il prima possibile, ora serve andare sul territorio e presentare un progetto. Certamente un profilo come quello di Ferruccio Sansa di alto livello. Mi auguro si possa lavorare davvero su un nome di questo tipo con dei tavoli ad hoc" conlcude Pastorino.


Andrea Benveduti, assessore allo sviluppo economico della Regione in forza alla Lega: "Non abbiamo fatto errori particolari in Emilia Romagna, la Lega aumenta dalll'ultima elezione regionale dal 19% a oltre il 30%. Arrivare a contendere fino alla fine la carica in una regione come l'Emilia stato gi grande risultato". Ma Benveduti si toglie un sassolino guardando soprattutto ai partiti pi centristi della coalizione di centrodestra: "Qualche alleato avrebbe potuto fare di pi" commenta laconicamente" il riferimento a Forza Italia lasciato in sospeso, ma evidente.

Giacomo Giampedrone, di Cambiamo! fedelissimo del governatore Toti analizza il voto in Emilia, ritenuto da tutti elemento centrale il futuri della politica sia a livello nazionale che locale: "Sono assolutamente d'accordo con Benveduti per quanto riguarda il supporto del centrodestra. dal canto nostro possiamo dire che il buon governo che il Pd rivendica in Emilia noi lo rivendichiamo in Liguria. Cambiamo! un progetto che nasce in Liguria ed qua che ci vogliamo affermare, in Emilia si tratta semplicemente di un supporto".